Venticinque voli con ritardi superiori alla mezz’ora, sei cancellati. Non si arresta la catena di disagi seguita al tilt informatico che venerdì ha paralizzato il traffico aereo in buona parte del globo, aggravata dalla mole di partenze che si registrano in questo periodo dell’anno. All’aeroporto Marconi, ieri, per tanti che speravano di poter partire per le meritate ferie, è stata un’altra giornata di passione. Tutti i voli in partenza dalle 21,30 di domenica (erano sei) hanno subito ritardi superiori alle due ore e quello della Ryanair delle 22,15 con destinazione Alghero, prima spostato a mezzanotte e 40, è stato infine cancellato.
E se l’alba di ieri non aveva riservato brutte sorprese ai primi viaggiatori approdati allo scalo bolognese, i problemi sono iniziati intorno alle 8,30, con le prime cancellazioni (il volo Wizz Air per Catania e quello di Air Dolomiti per Monaco, previsti rispettivamente alle 8,30 e alle 9,45) e l’accumularsi di ritardi su voli di più o meno tutte le compagnie.
Dall’aeroporto fanno sapere che nei disagi non è coinvolta direttamente la società che gestisce lo scalo, ma che i ritardi sono ancora conseguenza del tilt informatico di venerdì scorso che ha messo in ginocchio il settore dei trasporti aerei per l’intero weekend, con ripercussioni a catena su arrivi e partenze. Dal Marconi consigliano a chi deve mettersi in viaggio in queste ore di contattare la propria compagnia per verificare lo stato del proprio volo. Intanto però lo scenario, alle partenze, è un misto di sconforto e rabbia. Posti dove attendere seduti - già pochi nei giorni di traffico normali - sono un miraggio tipo oasi nel deserto e molte persone aspettano in piedi o sedute a terra nei pressi dei gate il proprio destino. Una situazione comune agli aeroporti di mezza Europa in questi giorni, ma che ha animato, ieri, il dibattito in consiglio comunale, con la consigliera del Pd Giulia Bernagozzi che ha paragonato l’aeroporto a una 500, "dove non ci possono entrare dieci persone e questo certo non è dovuto ai disagi di venerdì per il down di Microsoft". Detjon Begaj ha parlato di "totale inadeguatezza" di uno scalo che "non può sostenere quel numero di voli" e quanto accaduto è "la prova provata che noi abbiamo bisogno di un sistema regionale".
Nicoletta Tempera