Novant’anni. Mai una multa, mai un comportamento sopra le righe. Solo, nel tempo libero, lunghi viaggi in macchina. Per consegnare partite di cocaina. Il soggetto in questione non è Earl Stone, protagonista del bellissimo ‘The mule’ di Clint Eastwood, ma un insospettabile pensionato bolognese che ne ha ripercorso le orme, su e giù per l’Emilia-Romagna e non solo. Gli spostamenti del corriere, che avrebbe lavorato per conto di un sodalizio criminale guidato da un 40enne albanese residente nel Bolognese, sono stati ricostruiti dalla Squadra mobile. Che, l’altro giorno, ha eseguito cinque misure cautelari disposte dalla gip Roberta Malavasi, al termine di una complessa indagine partita dall’analisi delle chat della piattaforma criptata SkyEcc. Il pensionato, che adesso è indagato a piede libero, avrebbe lavorato per il sodalizio almeno in un periodo compreso tra marzo e novembre del 2020. In questa forbice temporale si concentrano gli accertamenti della polizia, che mercoledì ha arrestato in Spagna, dove si era trasferito ad abitare vicino a Barcellona, il quarantenne albanese. Con lui, in manette è finito anche il nipote, che aveva preso le redini del gruppo bolognese dopo il trasferimento dello zio nella penisola iberica.
La Squadra mobile è arrivata a loro scandagliando centinaia di chat affiorate da SkyEcc, ottenute grazie alla collaborazione di Europol ed Eurojust una volta ‘bucata’ la piattaforma e decriptatone il contenuto. In questo modo, gli investigatori bolognesi sono riusciti a ricostruire i traffici del gruppo, con le partite di droga (coca, ma anche marijuana e hashish) che arrivavano dall’Olanda, di solito su ruota, con la collaborazione di camionisti interni al sodalizio. Nel solo periodo preso in esame, in Italia sarebbero arrivati 41,5 chili di coca, 76,5 di marijuana e 280 di hashish, per un valore complessivo di 5 milioni di euro. In questo ingranaggio sarebbe finito anche il pensionato, insospettabile corriere, utilizzato per i trasporti ‘interni’.
Nicoletta Tempera