AMALIA APICELLA
Cultura e spettacoli

Il Comunale nel futuro. Il saluto di Macciardi: "Anni belli e impegnativi. Teatro in ottima forma"

‘Un ballo in maschera’ è stata l’ultima opera per il sovrintendente. Sotto le Due Torri dal 2017, lascerà il 1° maggio: "Vinte tante sfide"

Macciardi tra Rosanna Ghetti e, a destra, la moglie Emanuela Coltro

Macciardi tra Rosanna Ghetti e, a destra, la moglie Emanuela Coltro

Alla prima di ‘Un ballo in maschera’ si rincorrono le voci sul nome che guiderà il Teatro Comunale nei prossimi anni. L’opera di Giuseppe Verdi, in replica fino a venerdì nell’allestimento di Daniele Menghini con Riccardo Frizza sul podio, è l’ultimo titolo che vede il sovrintendente, Fulvio Macciardi, alla direzione del teatro.

"Sono stati anni di grandi soddisfazioni e fatiche – ammette prima dell’inizio della recita Macciardi, sovrintendente dal 2017, che il primo maggio lascerà l’incarico –. Anni segnati da sfide difficili, molte delle quali vinte. Abbiamo superato il Covid, il trasloco, la riapertura del teatro e il piano di risanamento. Ma lasciamo il teatro in ottime condizioni, pronto ad affrontare i prossimi 50 anni". Sulla nuova sovrintendenza non si sbilancia, anche se la favorita è Elisabetta Riva, 35 anni, di Milano, cui il sindaco Matteo Lepore ha fatto visita nelle scorse settimane, attualmente alla guida del Teatro Coliseo di Buenos Aires. Per quanto riguarda il prossimo ruolo di Macciardi, pare al San Carlo di Napoli, lui spera "solo che ci sia un futuro anche per me, faccio volentieri questo lavoro. Mi hanno dato per sicuro a Genova o a Cagliari, ma bisogna aspettare".

Da destra don Domenico Vittorini, cappellano della Polizia, Cecilia Matteucci, Franca Cirri Fignagnani e altri due illustri ospiti che hanno partecipato alla prima de ’Un ballo in maschera’
Da destra don Domenico Vittorini, cappellano della Polizia, Cecilia Matteucci, Franca Cirri Fignagnani e altri due illustri ospiti che hanno partecipato alla prima de ’Un ballo in maschera’

Così, tra un photocall e una sfilata in paillettes, anche per i melomani è tempo di bilanci e pronostici. Secondo Patrizia Finucci Gallo, salottiera e scrittrice in un elegantissimo abito da sera orientale arricchito da un particolare copricapo cinese, il fatto che le nuove proposte siano nomi femminili "è un bel segno. Ho apprezzato il lavoro di Macciardi, ha coinvolto tanti giovani e, questa, non è mai un’operazione scontata".

Cecilia Matteucci, collezionista d’alta moda, indossa due capi vintage, una giacca Balmain e una minigonna Dior, abbinati a stivaletti e occhiali Chanel. "Dicono che Lepore abbia una simpatia per Riva – sottolinea –. Io ho conosciuto Francesca Campagna, consulente della Commissione ministeriale per il teatro e le arti dello spettacolo di Riyad, in Arabia Saudita, e se dovessi esprimere una preferenza personale sarebbe per lei".

Sandra Zampa, senatrice Pd, che siede in platea assieme alla sorella Roberta, sostiene di aver "sinceramente apprezzato il lavoro di Macciardi", d’accordo con l’imprenditrice Sonia Bonfiglioli e Giuseppina Gualtieri, ad di Tper. "Penso abbia dato un grande contributo alla città – afferma Bonfiglioli –. Mi sarebbe piaciuto vederlo riaprire la sede del teatro in piazza Verdi".

Presenti alla prima anche il rettore dell’Università di Bologna, Giovanni Molari, e don Domenico Vittorini, cappellano della Polizia e priore della basilica di San Giacomo Maggiore. Di ’Un ballo in maschera’, memorabile è l’edizione bolognese del 1989 con Luciano Pavarotti: "Sono di parte, ma un Riccardo come lui non ci sarà mai più – sostiene Nicoletta Mantovani, vedova Pavarotti – collego sempre l’aria ‘Ma se m’è forza perderti’ a Luciano, che considerava quest’opera la più completa per un tenore".