REDAZIONE BOLOGNA

Il cinema indipendente racconta il mondo lesbico

Nei ’Corti a colazione’ anche la proiezione di ’Valery Alexanderplatz’ della regista Silvia Maggi.

La locandina di ’Valery Alexanderplatz’

La locandina di ’Valery Alexanderplatz’

Diritto all’aborto e all’autodeterminazione, violenza di genere e questioni legate allo sport. Ma anche la resistenza delle donne palestinesi. Sono i temi al centro della 16esima edizione del festival ’Some prefer cake’, che quest’anno propone 29 produzioni indipendenti. Organizzato dall’associazione Luki Massa, con la direzione artistica di Comunicattive e il coordinamento di Teresa Sala, il festival si svolge al Nuovo Cinema Nosadella e al giardino Lorusso, e presenta oggi la sessione ‘Women Cinema in Palestine’, con la proiezione di due documentari. ‘Interrupted Futures’, prodotto dal festival di cinema delle donne palestinese ‘Shashat’, e ‘Bye Bye Tiberias’ di Lina Soualem, racconto della memoria palestinese attraverso la genealogia della regista e le immagini del suo archivio familiare. Domani, invece, è in programma alle 16 ‘Life is not a competition, but I’m winning’ di Julia Fuhr Mann, documentario che racconta l’utopia di uno sport liberato dalle rigide regole di genere, un tema attuale a poche settimane dalla polemica olimpica. La sezione ‘Corti a colazione’, oggi alle 10, presenta ‘Berry Wilde’, film svizzero sul coming out di una persona non binaria; ‘The Archive: Queer Nigerians’, che racconta, attraverso la fantascienza, storie di persone queer nigeriane nel Regno Unito; ‘Manting’, corto cinese la cui protagonista ritrova l’amante lesbica della sua adolescenza; ‘Y’, lavoro croato su una tumultuosa relazione con una ex; ‘House of Whoreship’: una sex worker di periferia che torna a lavoro dopo una rottura relazionale; ’Quello che non posso fare’, della regista italiana Ilaria Scarcella, un diario personale che racconta il tentativo di una figlia di colmare la distanza emotiva con la madre. Mentre domani alle 10,30 ‘Corti a colazione’ propone altri cinque lavori e la proiezione fuori concorso di ’Valery Alexanderplatz’ di Silvia Maggi, che incontrerà il pubblico insieme alla protagonista Valerie Taccarelli, storica attivista trans, bolognese d’adozione. Il documentario intreccia la storia di Valerie alla genesi di ‘Alexanderplatz’, cantata da Milva e ispirata a Taccarelli.

Amalia Apicella