PAOLO ROSATO
Cronaca

Il centrodestra. Ugolini sull’aborto:: "Pro-vita nei consultori se ne hanno diritto"

La candidata intervistata dalla stampa al salotto di Patrizia Finucci Gallo "Le donne devono essere aiutate a capire se sia possibile un’altra strada. Forzatura di Bonaccini sul fine-vita. La giunta la scelgo io, non i partiti".

Il centrodestra. Ugolini sull’aborto:: "Pro-vita nei consultori se ne hanno diritto"

A sinistra, Elena Ugolini, preside del Malpighi, già sottosegretaria all’Istruzione nel governo Monti, è la candidata civica sostenuta da tutti i partiti di centrodestra che proverà a togliere la Regione alla coalizione di centrosinistra

"Le associazioni pro-vita se hanno titolo per entrare nei consultori potrebbero farlo". Ha risposto così Elena Ugolini, ospite ieri sera nel salotto di Patrizia Finucci Gallo all’Hotel Guercino, a una delle domande della stampa nel corso di un ‘corpo a corpo’ che ha abbandonato i già battuti campi della sanità e del post alluvione ("Ma basta dire falsità sull’accaduto") per arrivare su territori più impervi. Dove la candidata del centrodestra ha potuto dare un’idea più chiara del suo vissuto e delle sue opinioni sui diritti, sul percorso per l’interruzione di gravidanza, sul fine-vita e sulla formazione della sua ipotetica squadra di governo. "Sono convinta che le donne che desiderano abortire possono essere aiutate a capire se c’è un’altra strada", ha rimarcato la candidata, che poi ha citato quanto successo a Forlì con una giunta di centrosinistra. "Voglio riprendere quel protocollo – ha detto riferendosi a quell’esperienza che prevedeva un primo colloquio con l’assistente sociale per chiedere se c’erano problemi di carattere economico –. Le donne hanno bisogno di essere aiutate a conciliare lavoro e famiglia. Nella nostra regione non ci sono politiche familiari per chi ha reddito medio e desidera avere un secondo figlio".

Ugolini si è poi soffermata sulla doppia delibera con le linee guida sul fine vita della giunta Bonaccini, oggetto di un ricorso al Tar da parte del governo. "Bonaccini ha fatto una forzatura – ha detto commentando quello sforzo politico –. Farò di tutto per dare sostegno alle cure palliative e all’assistenza domiciliare. Non possiamo pensare che il fatto di vivere di più sia un problema". Spazio anche per differenze e assonanze con il suo sfidante. "Cosa mi piace di de Pascale? Ha un’ottima proprietà di linguaggio e sa parlare bene in pubblico – ha detto Ugolini davanti a una trentina di ospiti del salotto –. Ma è sempre stato un politico. La differenza tra me e lui è che lui è un professionista della politica, io nella mia vita ho fatto altro. Non ho mai avuto un impegno diretto". Rifarebbe la battuta sul sindaco di Ravenna ‘bagnino’? "Per mantenermi facevo la lavapiatti – ha risposto la preside –. Sono politicamente scorretta: il bagnino è un lavoro nobile. Io, che sono di Miramare di Rimini, ho aiutato i miei genitori in casa, ho fatto lavori molto diversi. Non sono sempre stata una professoressa di filosofia. Non sono una femminista, ma sono fiera di essere donna".

Schivata la domanda sulla preferenza tra Donald Trump e Kamala Harris ("Morirei nel dubbio"), la prof ha quindi confermato il suo impegno a "restare in Consiglio regionale se non sarò eletta presidente". Chi sceglierà la giunta invece in caso di vittoria? "La scelgo io, non la politica – ha sottolineato ancora, considerato il suo rapporto non sempre tranquillissimo con i partiti, soprattutto con la Lega –. Mi sento felicemente sostenuta dai partiti di centrodestra, ma con una mia autonomia. Sullo Ius Scholae, che è un tema nazionale, ho espresso una mia opinione. Quando ho presentato il mio progetto ai leader del centrodestra, mi hanno detto che andava bene". Infine il rammarico. "Ferita profondamente da de Pascale a Parma quando mi ha dato della ‘classista’. Non ho votato Pd alle Regionali di cinque anni fa – ha detto laconicamente –, e non mi sento ‘in rincorsa’, sono impegnata a pensare alla vittoria".