"Un’estate di grande difficoltà per il nostro lavoro", dice Marco Cremonini di Cremonini Elite, in via D’Azeglio.
Cremonini, la preoccupano i cantieri?
"Noi non siamo proprio nella zona di cantieri del tram, ma non possiamo non notare come l’accessibilità sia notevolmente limitata".
Perché?
"Il centro è rallentato, ultimamente. È un periodo difficile e il cliente a volte rinuncia perché fa fatica a raggiungerci. Inoltre, ci sarebbe bisogno di un po’ più di pulizia e di meno violenza. Anche questi non sono segnali positivi, e il tutto va a incidere sul nostro lavoro".
Perché i saldi non hanno limitato il calo di acquisti?
"Vanno cambiati, in particolare quelli estivi. Oppure bisogna liberalizzarli. Per quanto mi riguarda, userei una formula diversa: le regole o le rispettano tutti oppure vale la pena fare sì che ognuno si autogestisca. Soprattutto perché nell’abbigliamento ormai non c’è più margine".
E come vede il prossimo autunno?
"Penso positivo. Il commercio è un piacere per chi vende e un’emozione per chi compra. Tuttavia bisogna iniziare a pensare che a livello di marketing, l’abbigliamento va riproposto in maniera diversa".
Alcune proposte?
"Abbiamo bisogno di un aiuto su scala nazionale, visto che è da anni che non veniamo considerati. Bisogna ricostruire un rapporto di filieratra dettaglio, ingrosso e ambulante. La crisi allontana, c’è invece bisogno di fare gruppo e trovare soluzione insieme".
g. d. c.