REDAZIONE BOLOGNA

Il castello di Mongiorgio diventa un polo culturale

Dopo tre anni di lavori la rocca medievale rinasce grazie a ‘Castelli in Aria’. La sindaca Cinti: "Spazio adeguato per la rassegna Corti Chiese e Cortili".

Figuranti in costume per le visite guidate al castello di Mongiorgio

Figuranti in costume per le visite guidate al castello di Mongiorgio

Da rudere a polo storico e culturale. Chiesa-auditorium stracolma ieri pomeriggio al castello di Mongiorgio, fortilizio d’età medievale a Monte San Pietro, che dopo crolli e decenni di abbandono è rinato grazie all’iniziativa dell’associazione di promozione culturale Castelli in aria e dei suoi principali animatori: Maurizio Ferretti e Cristiana Spampinato, che quattro anni fa ne rilevarono la proprietà dalla parrocchia di Monte San Giovanni e che dopo tre anni di lavori hanno mostrato alla comunità il risultato di un lavoro di recupero che ha suscitato l’ammirazione di tanti, e prima di tutto la sindaca Monica Cinti che si è dichiarata "orgogliosa del lavoro che avete fatto".

Ad illustrare tre anni di cantiere vissuto intensamente è stato il dottor Ferretti, medico di professione, teatrante per diletto e in prima linea in un’avventura portata a termine nonostante i pochi mezzi a disposizione grazie a determinazione e capacità di intercettare finanziamenti i finanziamenti statali dei bonus facciate, sismico e 110.

"Abbiamo ricevuto tanti aiuti e sono tanti i ringraziamenti che dobbiamo fare, a partire dalle donazioni ricevute dal crowdfunding e alle maestranze, su tutte l’impresa Mazzocchi che ha lavorato sotto la direzione dello studio architetti associali Campetti e Malisardi. Il nostro è un sogno che si realizza nello spirito della nota frase attribuita a San Francesco -ha spiegato Ferretti- Questi spazi, la torre e la chiesa, saranno la sede dell’accademia e saranno a disposizione delle attività culturali: teatro, musica, letteratura, storia...".

Un assist colto al volo dalla sindaca Cinti che ha annunciato l’intenzione di volere inserire questo spazio nella programmazione musicale della rassegna Corti Chiese e Cortili. Ma continueranno anche le visite guidate periodiche condotte da figuranti in costume, capaci di raccontare le vicende di questo fortilizio che sorge in posizione dominante, sullo spartiacque tra Lavino e Samoggia.

Il Comune è proprietario del cimitero attiguo, suggestivo, ma anch’esso in debito di manutenzione. Il complesso fortificato risale al 993, è arroccato in posizione strategica e panoramica e secondo alcuni storici afferente ai domini matildici, fu danneggiato dai bombardamenti dell’ultima guerra e solo parzialmente e sommariamente sistemato. Poi oltre quarant’anni fa il crollo della torre, che purtroppo non è stato possibile ricostruire, nonostante i rilievi dettagliati e il salvataggio dei blocchi originari di pietra.

Gabriele Mignardi