Il caso Marconi: "Un gestore unico per tutti gli scali?. Idea fallimentare"

Zunarelli, prof di Diritto dei Trasporti: "Lepore e de Pascale sbagliano. Sono le compagnie a scegliere le rotte. Serve un aeroporto internazionale:. struttura da ampliare e più collegamenti verso la stazione e il centro".

Disagi, caos, la querelle sul rumore. E poi le reprimende di Matteo Lepore all’aeroporto e l’annuncio di Enac su una riorganizzazione dei voli per l’estate prossima. Insomma, non c’è pace per il Marconi.

Che fare? L’idea è quella di un unico gestore per tutti gli aeroporti dell’Emilia-Romagna. Prospettiva avanzata dal sindaco Matteo Lepore e che alletta il candidato del centrosinistra per il post-Bonaccini, Michele de Pascale, ma che Stefano Zunarelli, professore di Diritto dei Trasporti all’Università di Bologna, boccia senza esitazioni.

Professore, perché un gestore unico per tutti gli scali non può essere una soluzione?

"Sono rimasto sconcertato dalle affermazioni di de Pascale secondo cui “un eventuale unico gestore per tutti gli aeroporti in Emilia-Romagna sarebbe un’ottima soluzione. E che per Parma Forlì e Rimini sarebbe una battaglia storica affermare i propri scali aeroportuali nel sistema nazionale“. Si tratta di considerazioni che denotano una scarsa conoscenza del sistema del trasporto aereo. Non è possibile “dirottare” il traffico da uno scalo all’altro, semplicemente perché, quando il bacino d’utenza è lo stesso, le compagnie aeree scelgono dove operare i loro voli sulla base della loro convenienza economica, in relazione alla capacità dello scalo di attirare passeggeri".

Il gestore non può ’spingere’ una compagnia a volare su Forlì, invece che su Bologna?

"A quel punto la compagnia opterebbe non su rotte per Forlì ma per Porto o Lione dove potrebbero avere migliori prospettive di utilizzare con profitto i loro aerei.... Quindi un gestore unico che portasse avanti una strategia di questo tipo finirebbe col penalizzare lo scalo maggiore senza portare benefici a quelli minori. Del resto, il tentativo di creare ’sistemi aeroportuali regionali’ è fallito ovunque. Lo bocciammo anche qui, a Bologna, una quindicina d’anni fa quand’ero nel cda. E ora che cosa si fa? Si torna indietro? Per la cronaca, l’ultimo caso è quello dell’aeroporto di Palermo che ha rifiutato di integrarsi con l’aeroporto di Trapani per non compromettere la propria crescita".

I piccoli scali, quindi, non ci guadagnerebbero?

"In realtà è elevato il rischio che una società unica costituisca non, come viene fatto credere, lo strumento per fare crescere i piccoli aeroporti ma il tentativo di fare ricadere sull’aeroporto di Bologna le perdite di gestioni cronicamente in dissesto".

Come fare diventare Bologna uno scalo internazionale?

"Il vero problema è capire se Bologna e la Regione lo vogliono. Un grande scalo internazionale sarebbe capace di essere di supporto allo sviluppo dell’economia di tutta la regione".

Come raggiungere l’obiettivo?

"Occorre realizzare rapidamente l’ampliamento della struttura, censendo da subito tutti gli spazi non adeguatamente utilizzati nello scalo e destinandoli all’incremento del comfort per i passeggeri. Vanno poi potenziati tutti i servizi di cui hanno bisogno le compagnie aeree, a cominciare dall’handling, che dovrebbe essere adeguatamente monitorato dalla società di gestione. I servizi di trasporto pubblico dei passeggeri dallo scalo verso la stazione e il centro città dovrebbero essere potenziati. È davvero inspiegabile perché, quando si è progettato il “tram”, non si sia tenuto conto delle necessità degli utenti di un aeroporto che tutti prevedevano in grande e rapida espansione. Forse a questo si può ancora porre rimedio".

Lepore ha fatto bene a farsi sentire?

"Giustamente segnala i gravi limiti nell’azione della società Adb. Ricordo, tuttavia, che nel cda di Adb siede un consigliere da lui designato e che, con gli altri consiglieri designati dagli enti pubblici, che costituiscono la maggioranza, potrebbe intervenire a tutela degli interessi della comunità locale e regionale".

Sul rumore dei voli, invece, come si può intervenire?

"Solo un grande aeroporto internazionale avrebbe le risorse per offrire ai cittadini interventi per limitare i disagi".

Rosalba Carbutti