ALICE PAVAROTTI
Cronaca

Il calendario scolastico. L’idea ’spring break’ divide genitori e ragazzi

A proporre la pausa primaverile delle lezioni è stata l’assessora regionale Conti. Tanti i favorevoli: "Tagliare lo stop estivo di qualche giorno non è un problema". Ma c’è chi puntualizza: "Servono servizi ad hoc per aiutare le famiglie" . .

A proporre la pausa primaverile delle lezioni è stata l’assessora regionale Conti. Tanti i favorevoli: "Tagliare lo stop estivo di qualche giorno non è un problema". Ma c’è chi puntualizza: "Servono servizi ad hoc per aiutare le famiglie" . .

A proporre la pausa primaverile delle lezioni è stata l’assessora regionale Conti. Tanti i favorevoli: "Tagliare lo stop estivo di qualche giorno non è un problema". Ma c’è chi puntualizza: "Servono servizi ad hoc per aiutare le famiglie" . .

Introdurre lo ’spring break’ anche in Emilia-Romagna, ovvero una pausa primaverile sul modello di altri Paesi europei, accorciando in cambio le vacanze estive. È questa la proposta dell’assessora regionale Isabella Conti, ancora in fase di discussione. La stessa Conti ha sottolineato che non si tratta di un provvedimento imminente, ma di un’ipotesi da valutare insieme a sindacati, famiglie e studenti. Intanto, a pochi giorni dal rientro dalle vacanze di Pasqua, abbiamo accolto opinioni tra studenti delle scuole superiori e genitori di bambini delle elementari.

Tra i più giovani, le posizioni risultano piuttosto divise. C’è chi difende il lungo stop estivo come Anna Rosa Resta: "Sono contraria, non vorrei venire a scuola fino a giugno o iniziare prima a settembre. Preferisco arrivare direttamente da Natale a Pasqua senza interruzioni e mantenere l’estate com’è". Dello stesso avviso Gioele Morara, che osserva: "Il periodo tra Natale e Pasqua è importante per recuperare, si esce dal primo quadrimestre e spesso ci sono argomenti da consolidare. Trovo che inserire una pausa in quei mesi sia solo controproducente" A sollevare anche una questione pratica è Alice Guerra: "Meglio tenere lunghe le vacanze estive, in primavera le temperature sono più sopportabili per frequentare le lezioni, mentre giugno e settembre sono spesso troppo caldi, e poi i tempi per l’esame di maturità si allungherebbero".

Tanti altri sono favorevoli. Matilde Bonfiglioli, ad esempio, ritiene che una pausa in primavera possa alleggerire un periodo dell’anno particolarmente intenso: "L’estate è già molto lunga, si potrebbe rientrare una settimana prima o finire una settimana dopo per introdurre una pausa che interrompa lo stress accumulato tra gennaio e aprile". Le fa eco Francesca Romagnoli: "Sono favorevole. All’estero funziona e il sistema appare più efficace. La scuola italiana è già molto pesante, un’interruzione primaverile avrebbe un impatto positivo". Dello stesso avviso Maria Laura Baviera: "Permetterebbe agli studenti di rifiatare nel pieno del carico di verifiche. Aggiungere giorni a giugno o settembre sarebbe meno pesante anche per il carico di studio". Tra i genitori sono emersi diversi temi, a partire dall’aspetto educativo: secondo molti, i bambini trarrebbero beneficio da una pausa estiva meno lunga e da una routine scolastica più continuativa.

Al tempo stesso, viene sottolineata la necessità di affiancare un’eventuale riforma del calendario con adeguati servizi di supporto alle famiglie: "Sarei favorevole, ma a patto che vengano previsti servizi di supporto per le famiglie. Senza strumenti adeguati, per noi genitori non cambia nulla. Sul piano educativo credo che una pausa in primavera sia più salutare per i bambini" commenta Carolina Tonelli. Anche Diana Dalla condividerebbe la scelta: "Tre mesi di vacanze estive sono troppi, seguire l’impostazione delle scuole del Nord Europa sarebbe più sensato. In estate i bambini perdono continuità didattica e interazione con i compagni".

Più prudente il parere di Stefano Tiralogno: "La pausa primaverile avrebbe senso solo se inserita in un contesto ben strutturato, altrimenti rischia di creare ulteriori difficoltà alle famiglie". Infine, c’è chi ha già sperimentato un calendario scolastico diverso e ne ha tratto benefici: "Penso che sarebbe un’ottima idea accorciare le vacanze estive e allungare la pausa primaverile, oppure inserire una settimana bianca per sciare. Abbiamo vissuto all’estero e abbiamo già sperimentato vacanze estive più brevi: ai bambini è piaciuto molto e anche per noi genitori è stato pratico e comodo." conclude Eleonora Cassinelli.