Bologna, 20 novembre 2022 - "Si doveva fare di più". Daniele Ravaglia, presidente di Confcooperative Bologna, commenta il bilancio del Comune presentato venerdì.
Il sindaco Matteo Lepore l’ha definito "uno scudo per cittadini e imprese". È d’accordo?
"Quella che ci è stata annunciata è una manovra che interviene in modo limitato a sostegno delle aziende del territorio e a soffrire è soprattutto il mondo cooperativo, che per forma d’impresa, storicamente tende a non accumulare grandi capitali. Il periodo è straordinariamente difficile, decisamente più complicato del periodo pandemico: servono aiuti mirati alle imprese che sono più in difficoltà".
Quali sono le realtà più in sofferenza?
"Vediamo filiere che soffrono particolarmente e poi c’è il mondo del privato sociale, penso ad esempio alle cooperative sociali, che nascono con l’obiettivo di dare risposte ai bisogni delle persone e che sono parte essenziale del welfare bolognese. Ora temono di essere lasciate sole".
Quali altre priorità mette in cima all’agenda politica?
"C’è il capitolo dei contratti in essere che le cooperative e le altre imprese hanno con il pubblico: serve un adeguamento dei prezzi, in congruenza con gli aumenti dei costi energetici e delle materie prime, imprevisti in queste dimensioni. Sappiamo di aziende oggi impegnate in attività di servizio pubblico – attività che per legge non possono venire sospese – e che oggi stanno perdendo migliaia di euro al giorno. Quanto possono reggere? Vanno rivisti i corrispettivi dei servizi in appalto, l’amministrazione deve farsi carico, almeno in parte, degli aumenti che le aziende stanno sopportando per continuare a erogare servizi pubblici".
Nel bilancio, però, tariffe e tasse non sono aumentate...
"Il fatto che non si aumentino le imposte locali e le tariffe è certamente importante, ma non è abbastanza. Sappiamo bene che il Comune stesso ha dovuto sopportare ingenti aumenti sui costi energetici. Crediamo però che con decine di milioni di euro di avanzo si potesse osare di più in un momento in cui si rischiano danni irreversibili al tessuto imprenditoriale locale e di conseguenza alle famiglie che più hanno bisogno".
Nel bilancio ci sono i 222 milioni di euro della linea verde del tram, mentre il governo ha dato l’ok al Passante. Crede che anche il tram si farà?
"In passato Bologna ha perso varie occasioni per realizzare un sistema efficiente di servizi di trasporto pubblico veloce, oggi confidiamo che la disponibilità dei fondi porti a realizzare le infrastrutture necessarie in tempi brevi. Mi auguro che si avvii un vero confronto con i cittadini e le organizzazioni di categoria, senza preconcetti".
Teme che i cittadini non apprezzino le grandi opere?
"Credo sia indispensabile che per risolvere un problema non si creino ulteriori disagi e peggioramenti in termini economici, di sicurezza e di vivibilità per i cittadini. Appare evidente che l’obiettivo del saldo zero sulle emissioni carboniche, a cui Bologna si è candidata per il 2030, non sia raggiungibile se non incidendo in maniera efficace anche sulla viabilità e sul trasporto pubblico. Questa transizione però non può essere a carico di alcune categorie di cittadini. Su questo fronte il coinvolgimento della città, attraverso le organizzazioni di rappresentanza, sarà indispensabile. Lo stesso vale anche in relazione al progetto Bologna Città 30".
ros. carb.