Bologna, 9 aprile 2017 - Un esercito di uomini sulle tracce di uno solo. Ignoto 1. O forse Igor Vaclavic, Igor il russo, 40 anni, che dopo la Riccardina di Budrio potrebbe aver ucciso ancora. Nelle campagne di Portomaggiore, nel Ferrarese, un uomo ha esploso almeno un colpo contro una guardia provinciale, uccidendola. E un’altra l’ha ferita gravemente. Erano le 18,30 e, da quel momento, si è scatenata una caccia all’uomo che così, nella Bassa, non si era mai vista. Il raggio di azione, nel cuore della notte, era esteso a venti chilometri con svariati posti di blocco.
IL RITRATTO Igor il russo, una belva addestrata ad ammazzare
Il nome che corre sulla bocca di tutti è Vaclavic, il sospettato numero uno per l’omicidio del barista Davide Fabbri, freddato con un colpo di pistola al petto la sera di sabato scorso, all’interno del suo bar in un tentativo degenerato di rapina. Sarebbe lui l’uomo braccato tutta la notte tra le campagne tra Marmorta e Molinella. Oltre quindici pattuglie dei carabinieri con i Ros, la fotocellula dei vigili del fuoco, l’elicottero che volava basso sul cielo buio sopra le campagne della Bassa. Mentre si aspettava l’arrivo delle squadre speciali, dei Gis di Livorno e dello squadrone elitrasportato cacciatori di Calabria. Tutti sulle tracce di Igor, tra boscaglia e zone paludose, piccoli specchi d’acqua, in una zona dove, col favore delle tenebre, nascondersi non è un’impresa impossibile per nessuno. Figurarsi per un uomo che, da due anni, riesce a sfuggire alla cattura.
La cronaca di una settimana tragica e concitata, è riesplosa alle 19, con la notizia che la guardia volontaria Valerio Verri , 63 anni, era stata freddata con un colpo di pistola, esploso da un casolare. Un altro colpo aveva ferito la guardia della polizia provinciale, Marco Ravaglia, 54 anni, ora fuori pericolo. I due stavano controllando un casolare nei pressi della provinciale Mondo Nuova, a circa otto chilometri da Portomaggiore, quando sono partiti gli spari. Il ferito, ai soccorritori, avrebbe detto di aver riconosciuto nell’aggressore Igor il russo. Che in realtà, da quanto si è appreso, non sarebbe un ex militare, né sarebbe nato in Urss, ma avrebbe una sfilza di alias e sarebbe originario di un paese dell’ex Jugoslavia.
DOPO l’omicidio, Vaclavic sarebbe scappato al volante di un Fiorino, rubato a Mezzolara forse qualche giorno fa. A bordo di questo sarebbe stato intercettato in via Spina a Molinella, dove ha poi abbandonato il furgoncino, per fuggire a piedi tra le campagne, dove per tutta la notte lo hanno cercato i militari dell’Arma. In particolare, i carabinieri hanno cinto una piccola zona boschiva, dove alcuni residenti avrebbero segnalato di aver visto entrare un uomo, vicino a dove è stato abbandonato il Fiorino. E dove soltanto i Gis possono inoltrarsi. Nella notte, i militari del Ros hanno anche scandagliato l’argine del vicino fiume Reno. Nel cuore della notte era in corso un summit con carte e mappe di pm e tutti i reparti dell’Arma.