I Wonder Pictures, casa di distribuzione bolognese, è andata a Venezia, ha sfilato sul red carpet con molti bei titoli e ha portato a casa una Coppa Volpi per la miglior interpretazione maschile a Vincent Lindon per ’Jouer avec le feu’, già vincitore del Leoncino d’oro assegnato dal pubblico più giovane. In Italia uscirà a gennaio con il titolo ’Noi e loro’ (ma ci sarà anche un tour di anteprime a novembre e Lindon arriverà a Bologna) e bisogna ricordare che il film (e quindi l’attore) è stato diretto da due registe, Muriel e Delphine Coulin. Questa vittoria è però solo uno degli ingredienti che fanno di I Wonder, fondata da Andrea Romeo, già papà del Biografilm Festival, una casa di distribuzione "diversamente indipendente" che punta molto sulle relazioni e l’ospitalità unica. Oggi arriva al Pop Up Cinema Arlecchino alle 21,30 la regista Federica Di Giacomo per presentare ’Coppia aperta quasi spalancata’ che ha aperto le Giornate degli Autori in Laguna .
Romeo, Venezia è stata all’altezza delle sue aspettative?
"Sì molto. Un attore che amiamo ha vinto la Coppa Volpi per la sua interpretazione in un film che amiamo, ’Noi e loro’ e questo è stato un elemento di una Venezia che ci è piaciuta".
Per voi i premi sono importanti, ma l’iniziativa di ’Casa I Wonder’ dimostra che le relazioni sono fondamentali come già lo erano al ’Village’ del Biografilm?
"Entrambe le cose nascono dalla volontà di hospitality e accoglienza. Sia che si tratti di un ospite in un festival che dirigo io sia che si tratti di un ospite in un festival in cui sono un semplice distributore, paradossalmente l’esperienza che faccio vivere al regista, all’attore, all’attrice, alla sceneggiatrice, è un’esperienza di cui devo farmi carico. Anche al Biografilm la complicità nasceva dalla relazione creativa tra me e Michele Casadei Massari, rinomato chef internazionale e patron del ristorante Lucciola a New York, e in tutti e due i casi siamo arrivati, in maniera diversa, perché ’Casa I Wonder’ è forse più esclusiva, a uno stesso fine. La copertura stampa di Casa I Wonder, con gli ospiti, i partner food anche del nostro territorio, è stato elemento di grande differenza".
Siete diversamente indipendenti?
"Sì, ci piace stare coi nostri ospiti non solo per far fare loro più interviste possibile, ma anche per creare relazioni allargate. A ’Casa I Wonder’ vengono tutti volentieri, è passato anche il Leone d’Oro alla carriera Peter Weir, seduto a tavola con noi".
Quando è nata questa idea?
"La prima volta di Casa I Wonder è stata per caso al Telluride 12 anni fa, il 2 settembre del 2013. Arriva per caso il creatore di coltelli di Werner Herzog dalle Rocky Mountains con un pick up pieno di funghi porcini ognuno da un chilo e mezzo. A quel punto si palesa la grande chef Alice Waters e ci invita tutti a casa sua per una serata funghi in cui c’erano Ed Lachman, il direttore di allora del festival di Berlino e quello di Telluride, Herzog e la moglie, Salman Rushdie e Massari si è messo a spignattare per tutti..."
Benedetta Cucci