Nicoletta
Barberini Mengoli
I Raccoglitori in frac, quando la Madonna di San Luca è in San Pietro, sono una delle espressioni più significative di un’antica tradizione petroniana. La Compagnia dell’Ospedale della Morte già dal ‘500 organizzava la visita della Vergine alla città nella settimana precedente la festa dell’Ascensione. Con Napoleone, nel 1796, e con la soppressione degli ordini religiosi e delle confraternite laicali, con le confische dei beni e le restrizioni religiose, viene vietato anche il trasporto dell’Immagine della Madonna, fatta eccezione nel 1797 per non scontentare i bolognesi. La sede cittadina è fissata nella cattedrale di San Pietro. Però, soppressa la Compagnia della Morte nel 1799, alcuni cittadini devoti si occupano di raccogliere le offerte per il finanziamento delle celebrazioni.
Nasce la Pia Unione dei Raccoglitori Gratuiti per la Beata Vergine di San Luca. Quell’anno, all’interno della chiesa, raccolgono 8142 lire, che sarebbero servite per le spese della gestione della chiesa e delle immaginette della Madonna da offrire ai devoti. I Raccoglitori vanno anche nelle case e nelle botteghe bolognesi; nel 1807 si contano 20 iscritti. Con la caduta di Napoleone la Pia Unione continua i suoi nobili compiti redatti in 11 articoli. I suoi membri, dovendo per la raccolta allontanarsi dal loro lavoro, dovevano avere una buona condizione patrimoniale. Negli anni hanno continuato il loro compito; il titolo non è ereditario, ma tra gli iscritti di oggi vi sono esponenti di famiglie presenti da oltre tre generazioni, come
i Ranuzzi de Bianchi, gli Zacchia Rondinini Tanari ed i Legnani. L’uso del frac e delle borse di cuoio per la preziosa raccolta continua ancora, come pure la distribuzione delle immaginette e dei ceri. Lo Statuto è stato riscritto più volte: quello del 1987, approvato dal cardinale Biffi, conta 50 Raccoglitori. Nel 1945 il cardinale Nasalli Rocca aveva definito i Raccoglitori i ’Cavalieri della Madonna’ e noi tali li vogliamo considerare ancora oggi.