CAMUGNANO (Bologna)
"Ragazzi è un disastro. Un disastro". Inizia così il drammatico audio di uno dei primi soccorritori arrivati alla centrale idroelettrica di Bargi, nel Comune di Camugnano, in provincia di Bologna, dove ieri pomeriggio è scoppiato l’incendio che ha seminato morte e terrore. "È scoppiato l’alternatore della diga al piano -8, sono arrivato al piano -7 sott’acqua e dopo non si va più giù. Ci sono tre persone sotto – continua il soccorritore – ma non si riesce ad andare. È impressionante, un disastro impressionante. Ci sono continue esplosioni. Mi tremano le gambe, non ce la faccio più".
Sulla sponda del lago di Suviana è un continuo via via di soccorsi, con i vigili del fuoco che dal momento del disastro non hanno mai smesso di cercare gli operai intrappolati nella centrale idroelettrica nella speranza di estrarre vive quante più persone possibili. Sono professionisti abituati a intervenire nelle situazioni più drammatiche, ma i loro volti raccontano la tensione. Gli elicotteri hanno sorvolato la zona per tutto il giorno, coordinando le operazioni. Nelle ricerche sono impegnati oltre 60 vigili del fuoco con squadre arrivate da diverse parti d’Italia.
"Le squadra stanno cercando al piano -8 – cosi il dirigente comunicazione ed emergenza dei vigili del fuoco, Luca Cari – mentre i sommozzatori sono impegnati al piano -9, che è allagato. Stiamo operando in una situazione molto complessa, il calore si è abbassato, ma il fumo si è esteso e lavorare è davvero molto difficile. La cosa certa è che non ci fermeremo fino a che non avremo trovato tutti i dispersi, le ricerche andranno avanti fino a quel momento".
La macchina organizzativa si è mossa tempestivamente per portare un pasto caldo ai soccorritori impegnati nelle ricerche. I lavori sono andati avanti fino a tarda notte in condizioni drammatiche: all’interno della centrale idroelettrica è una lunga corsa contro il tempo per estrarre vivi gli operai dispersi: si lavora con estrema difficoltà tra acqua, macerie, fumo e buio. Sono state allestite tre torri faro e altri cinque sistemi di illuminazione di emergenza per permettere al personale impegnato di continuare l’intervento nelle migliori condizioni possibili, per quanto difficile date le circostanze.
"Speriamo che siano ancora vivi nonostante l’allagamento provocato dall’esplosione - ha detto Francesco Notaro, il direttore regionale dei vigili del fuoco -. Speriamo che siano riusciti a mettersi a riparo da qualche parte della piastra, che è comunque molto ampia. Ci vorranno ore e ore di lavoro, sempre che non si complichi ulteriormente il quadro a causa del crollo del solaio".
Sulla sponda del lago di Suviana è calata la notte, le uniche luci sono quelle provenienti dalla centrale idroelettrica di Bargi, dove la catena dei soccorsi va avanti senza sosta, senza arrenbdersi allo sconforto. Nessuno si arrenderà fino a quando non sarà finita.