Un frastuono di pentole, mestoli, coperchi, trombe da stadio. E poi tamburi, sassofoni, fischietti e flauti. D’altronde il mantra dell’evento era: "Vieni a manifestare rumorosamente con noi". Ed ecco che la ‘spentolata’ della Rete delle lotte ambientali contro il Passante di Bologna blocca e occupa, per circa un’ora, il ponte di San Donato. Ai semafori gli agenti della municipale provano a deviare il traffico in panne, mentre qualche automobilista inizia a protestare suonando il clacson.
"Ci siamo, è la nostra risposta alla follia che vuole il Comune", commenta Carlotta Gruppioni che abita a pochi metri dal luogo della protesta. Il ruggito delle associazioni ambientaliste replica, così, al via libera della giunta comunale all’allargamento di tangenziale e autostrada. Un presidio di oltre duecento persone tra attivisti e residenti preoccupati per l’impatto ambientale di una tangenziale-autostrada "già così troppo vicina alle nostre case".
Tra il fracasso di percussioni e fischi risaltano i berretti gialli di Legambiente, i cartelli di Europa Verde e gli striscioni di Potere al Popolo. I ragazzi e le ragazze di varie associazioni ambientaliste scortano il corteo a ritmo di musica mentre un drappo nero li affianca per simboleggiare la "sconfitta ecologica" in caso di realizzazione dell’opera.
"Ci batteremo in Consiglio comunale fino alla fine per evitare questa infrastruttura inutile che non è di certo green come vogliono presentarcela", attacca il portavoce di Europa Verde Bologna, Danny Labriola. Mentre Marta Collot (Potere al Popolo) definisce l’opera "uno spreco di soldi che potrebbero essere utilizzati per sanità e istruzione". Poi aggiunge: "Se si vuole avviare la transizione ecologica bisognerebbe smetterla di incentivare il trasporto su gomma e questo progetto fa tutto il contrario… non esistono migliorie che possono contenere l’impatto ambientale che ne deriverebbe". Ambientalisti, ragazzi impegnati contro il cambiamento climatico (artefici di un sit in all’imbocco della tangenziale), qualche fazione politica, infatti, non si sono lasciati convincere dalle modifiche green. Pannelli fotovoltaici, tecnologie per assorbire la CO2, piantumazioni di 34mila nuovi alberi e ciclabili, insomma, non bastano. E c’è chi lancia strali anche a Coalizione Civica che ha dato l’ok al progetto.
Molto critico Claudio Dellucca, presidente di Legambiente Bologna: "Quest’opera non guarda al futuro… Dobbiamo batterci per un trasporto pubblico e non per quello privato. Il Comune dice che vuole ridurre le emissioni, allora sia coerente".
A guidare il corteo anche Luca Tassinari, di AmoBologna: "Questo progetto aumenta i problemi che già oggi il Passante produce. Stiamo vivendo in una situazione climatica critica e si decide di investire sul trasporto privato?". ‘Bologna For Climate Justice’, con l’agguerrito Marco Palma, attacca: "Questa città nel 2019 ha dichiarato l’emergenza climatica e ora vuole allargare l’autostrada. Non è un grande controsenso? Chiediamo al Consiglio comunale un voto di coerenza".