REDAZIONE BOLOGNA

I Musici in concerto "Come ci fosse Guccini"

‘Flaco’ Biondini racconta la serata al Celebrazioni "E nel prossimo disco anche la voce del Maestrone".

I Musici in concerto "Come ci fosse Guccini"

Dai piccoli spazi intimi degli esordi, dalle cantine bolognesi degli anni 80 ai Palasport, hanno accompagnato le ballate di Francesco Guccini, hanno suonato con lui, condividendo palchi nelle osterie e pubblico da popstar. Adesso I Musici, gruppo formato da straordinari virtuosi, Juan Carlos ’Flaco’ Biondini alla voce e chitarra, Vince Tempera alle tastiere, Antonio Marangolo al sassofono e Ellade Bandini alla batteria, portano in giro le canzoni del ‘maestrone’, dopo il suo abbandono delle scene. Stasera si esibiranno al Celebrazioni (alle 21).

Biondini, il pubblico si emoziona ai concerti, come se sul palco ci fosse il Maestrone.

"Si, perché i nostri spettacoli sono un’occasione unica per ascoltare le canzoni di Francesco con più attenzione di quanto non avvenisse ai suoi. Sembra un paradosso, ma è così. Con Guccini riempivamo i palasport e tutti intonavano i brani. Molto emozionante, certo, ma era difficile, se qualcuno avesse voluto, seguire i testi, apprezzarli. Ecco, noi siamo più concentrati sull’ascolto che sulla pura passione".

Con un repertorio praticamente infinito.

"Scegliere non è facile, e questo ci permette di poter cambiare spesso spettacolo. Quello che vedrete al Teatro Celebrazioni è molto diverso dal precedente che abbiamo portato tempo fa nello stesso teatro. Ci sono canzoni che Francesco non amava eseguire dal vivo, come L’Ubriaco, che proponiamo in un arrangiamento nuovo"

Com’è strutturato il concerto?

"Raccontiamo la crescita artistica e le trasformazioni che hanno caratterizzato la carriera di Guccini. Dagli esordi, quando il suo riferimento era la chanson francaise, Jacques Brel, all’amore per Bob Dylan, sino al repertorio degli ultimi anni".

In attesa di un vostro disco.

"In realtà i dischi saranno due, sono stati registrati in un appartamento a Parma, utilizzando la stessa tecnologia usata da Francesco per realizzare il suo album L’ Ultima Thule. E in cinque canzoni ci sarà anche lui, con la sua voce. Siamo andati a Pavana e abbiamo registrato le introduzioni a cinque brani, con il Maestrone che racconta, analizza i testi. Sarà un ‘commentario’ straordinario, con riflessioni e analisi sul suo metodo compositivo mai fatte prima. E’ stato un onore averlo ancora con noi".

Ricorda cosa ha provato, lei che arrivava dall’Argentina, la prima volta che ha ascoltato le canzoni di Guccini.

"Fu una amica comune, la cantautrice Deborah Kooperman a parlare a Francesco di me e a farmi ascoltare Via Paolo Fabbri, 43. La prima impressione fu quella di essere di fronte a un genio della scrittura. Pochi giorni dopo, Guccini doveva suonare a Marzabotto, nell’anniversario dell’eccidio e il suo chitarrista non poteva esserci. Deborah mi propose di sostituirlo, passammo a prendere Francesco, che non guidava, e andammo. Da allora, fino agli ultimi live, non ci siamo più lasciati".

Pierfrancesco Pacoda