REDAZIONE BOLOGNA

"I cantieri mettono la zona sotto scacco"

L'articolo analizza gli effetti dell'alluvione del 19 ottobre su via Vittorio Veneto e il sistema idrico cittadino di Bologna.

Marco Legnani, commerciante

Marco Legnani, commerciante

Un’altra strada, tra le più importanti a essere colpite dall’alluvione, è via Vittorio Veneto. Dirigendoci in quel tratto, ora pulito, tra i passanti c’è ancora il ricordo di quella nottata. "Mi spiace, pesce ce n’è poco, l’abbiamo venduto tutto oggi". Ad accoglierci così è Marco Legnani della pescheria Marco e Matteo di Marco Legnani, cittadino che, come tanti, ha subito i disagi dovuti al drammatico evento del 19 ottobre scorso. "Con via Andrea Costa chiusa e via Saffi al 50% – spiega –, quei giorni sono stati molto complessi a livello di traffico, di conseguenza anche via Vittorio Veneto si è bloccata". Ora, però, "la situazione si sta piano piano regolarizzando", nonostante "vada monitorata la situazione in via Sabotino". Sotto la lente di Legnani c’è il cantiere del tram in via Saffi. "È quello che impedisce la sistemazione totale della situazione. Quei lavori incidono tanto sul traffico poco scorrevole di questa zona di raccordo", analizza l’esercente.

Tornando verso via Sabotino, scopriamo che il canale Reno, seppure vuoto, non è riuscito a contenere l’enorme massa d’acqua proveniente dai rii collinari, dal torrente Ravone e dal rio del Meloncello in primis. E così è esondato a sua volta nella zona di via Riva Reno, dove è stato recentemente scoperto. Il Consorzio dei Canali di Reno e Savena spiega che il canale sarebbe stato vuoto anche se non fosse stato in manutenzione. "In accordo con la protezione civile, quando i livelli idrici del fiume Reno e del torrente Savena superano determinate soglie, viene attuata una misura preventiva di secca temporanea del sistema idrico cittadino", integrano i tecnici.

g. d. c.