GIOVANNI DI CAPRIO
Cronaca

I candidati alla prova: "Precarietà e sicurezza. Ora ci vuole uno scatto"

Oggi confronto de Pascale-Ugolini organizzato dalla Uil: i temi sul piatto. Il segretario regionale Borghetti: "Qui l’occupazione non è sempre di qualità".

I candidati alla prova: "Precarietà e sicurezza. Ora ci vuole uno scatto"

Marcello Borghetti, segretario regionale Uil, illustra il dibattito fra candidati

"Lavoro, retribuzioni, sanità pubblica, sicurezza sul lavoro, alluvione, piano casa, sicurezza e innovazione, giovani e infrastrutture". È un lungo elenco quello dettato da Marcello Borghetti, segretario regionale Uil, in vista dell’evento del sindacato al Savhotel di stamattina, alla presenza dei principali candidati alla presidenza dell’Emilia-Romagna, Michele de Pascale (centrosinistra) ed Elena Ugolini (sostenuta dal centrodestra).

Segretario Borghetti, che tipo di confronto sarà?

"Un dibattito dove daremo l’opportunità ai componenti del nostro consiglio regionale di ascoltare e discutere su una serie di comportamenti che la nuova giunta dovrà tenere".

Quali sono le priorità del sindaca?

"Dobbiamo concentrarci sullo sviluppo del lavoro di qualità. In Emilia-Romagna c’è tanta precarietà, occorre avviare un focus costruttivo che esca dalla classica narrazione del ‘siamo un territorio di soli indicatori positivi’".

Spieghi meglio.

"Nel nostro territorio, la cassa integrazione sta alzando la cresta: oltre 31 milioni di ore nei primi 7 mesi del 2024 rispetto ai 20 milioni di ore del periodo gennaio-luglio 2023. E poi anche formazione, transizione ecologica, famiglia e sviluppo. Serve dare una direzione ben definita alla Regione, senza perdere la bussola del sistema produttivo".

L’alluvione sarà tra i pensieri dei cittadini alle urne?

"L’alluvione è divenuta ostaggio di una strumentazione politica a tratti odiosa. Sembra che si voglia utilizzare le elezioni come momento per regolare i conti. Invece, dobbiamo capire cos’è andato storto e agire. Questo governo, in tal senso, dia delle risposte. Non possiamo sempre andare a riguardare gli esecutivi precedenti".

C’è un concreto rischio di bassa affluenza alle urne. Che ne pensa?

"È in atto una disaffezione delle persone nei confronti della politica perché la classe dirigente non ha saputo gestire le tematiche reali dell’Italia. Noi tifiamo affinché la gente vada a votare, tuttavia sono comprensibili anche i motivi per cui le persone desertificano le urne".

In che modo la lotta alla mafia può influire nella battaglia per lo scranno più alto di via Aldo Moro?

"L’Emilia-Romagna è una regione ricca, e per questo appetibile per i soggetti malavitosi. Inoltre, stanno aumentando le diseguaglianze: è nella sofferenza che si insinua l’illegalità".

Questo riguarda anche la sicurezza cittadina?

"Senza dubbio, ad esempio lo spaccio di droga. Sentiamo sempre di più parlare di cittadini che lamentano problemi di sicurezza personale e non si sentono tranquilli in alcune zone maggiormente da presidiare".