Bologna, 6 settembre 2024 – "Appena ho visto il fumo che usciva dal tetto ho accostato e mi sono assicurato che dentro non ci fosse nessuno. C’erano quattro persone: le ho fatte uscire e abbiamo portato fuori delle bombole che potevano esplodere". Queste le parole di Gabriele Giovannini (nella foto), ispettore della Polizia di Stato di Bologna che, per primo, ha dato l’allarme dell’incendio che, a seguito di un fulmine, ha colpito e devastato l’osteria Cà Vecchia di via Reggiani, a Granarolo. Giovannini, originario del baricellese, è stato venticinque anni alla Squadra Mobile di Bologna e ora da cinque è al reparto mobile. Fuori servizio non ha esitato ad intervenire.
"Ero in auto con mia moglie – racconta –. Mentre percorrevamo via Reggiani abbiamo notato che dal tetto dell’osteria usciva fumo, copiosamente. Ho capito subito che qualcosa non andava e ci siamo fermati nel piazzale del ristorante. Mentre mia moglie ha chiamato per prima i vigili del fuoco (arrivati in pochissimo tempo, ndr) io sono sceso dall’auto e mi sono fiondato a vedere se c’era qualcuno all’interno". Erano le 14.48. "Ho aperto il primo portone e ho visto che era tutto spento. Ho urlato chiedendo se ci fosse qualcuno, ma non ho ricevuto risposta e sono uscito – prosegue l’ispettore Giovannini –. Qualcosa, però, non mi ha convinto. C’erano anche alcune macchine parcheggiate e, quindi, sono rientrato aprendo sia la prima che la seconda porta del locale. Una volta dentro, al buio, ho visto alcune persone con le torce. C’erano quattro dipendenti dell’osteria e un avventore. Mi hanno detto che erano rimasti al buio perché un fulmine aveva colpito il ristorante".
I presenti non si erano però accorti che il tetto del locale stava andando a fuoco e che, in pochissimo tempo, tutto lo stabile sarebbe diventato una palla di fuoco. "Ho chiesto se ci fossero bombole che potevano esplodere se surriscaldate. Me le hanno indicate e ne abbiamo portate fuori poi siamo usciti e atteso i vigili del fuoco che intanto stavano arrivando – conclude Giovannini –. Ho chiuso immediatamente il rubinetto del gas, abbiamo controllato che al piano di sopra non ci fosse nessuno e siamo scappati fuori". Del Cà Vecchia non è rimasto quasi nulla e la mobilitazione è stata immediata da parte dei cittadini e dell’amministrazione. Nel frattempo i gestori, all’osteria da quattordici anni, hanno lanciato una raccolta fondi sui social: "Non è facile chiedere aiuto. Se volete dare un aiuto concreto per riaprire l’osteria questo è l’Iban dedicato: IT15B0538736850000004247547, intestato a Gipierre Srl".