Terzo trimestre di crescita per Hera, che mette a segno incrementi per tutti i principali indicatori economici della gestione della multiservizi. I ricavi alla fine di settembre si attestavano a 8,1 miliardi, in calo del 25,3% sul 2023 principalmente per la diminuzione dei prezzi delle commodity energetiche e la riduzione delle attività incentivate sui servizi per il risparmio energetico. La contrazione del fatturato per i minori volumi di gas è stata più che compensata dai maggiori volumi venduti di energia elettrica. Il margine operativo lordo sale a 1,037 miliardi (+3,1%), mentre l’utile di pertinenza degli azionisti passa a 282,9 milioni, con un balzo del 20,1% (312 milioni l’utile netto, +16,8%). Nei primi nove mesi, gli investimenti operativi di Hera (su impianti, reti e infrastrutture) sono stati pari a 561,1 milioni, mentre l’indebitamento finanziario netto ammonta a 4,175 miliardi, in linea coi 4,148 miliardi del 30 settembre 2023. E continua la crescita della base clienti, oltre 7,5 milioni.
"Pienamente in linea con quanto evidenziato nel primo semestre 2024, anche i risultati dei nove mesi si contraddistinguono per una significativa crescita dei principali indicatori del conto economico e una creazione di valore in continua progressione per gli stakeholder. L’accelerazione dell’utile netto di pertinenza degli azionisti, che cresce di oltre il 20%, e l’aumento del rendimento sul capitale investito, che sale al 9,5%, confermano che stiamo dando piena esecuzione al piano industriale – spiega il presidente esecutivo, Cristian Fabbri –. Ai risultati positivi si accompagna una continua attenzione alla crescita sostenibile dei territori in cui operiamo: l’impegno trova conferma nel margine operativo lordo a valore condiviso, pari a circa il 54% del margine operativo lordo totale".
Marco Principini