MASSIMO VITALI
Cronaca

Guidolin, il mister sui pedali: “Sarà una tappa bellissima. Emozioni uniche tra i colli”

L’ex tecnico del Bologna ricorda le giornate in bicicletta dopo gli allenamenti: “Scaricavo così la tensione. Roglic tra i favoriti per la vittoria di giornata”

Mister Francesco Guidolin in sella alla sua bici. Il ciclismo è sempre stata la seconda passione dell’allenatore dopo il calcio

Mister Francesco Guidolin in sella alla sua bici. Il ciclismo è sempre stata la seconda passione dell’allenatore dopo il calcio

Bologna, 30 giugno 2024 – “Che emozione il Tour in Italia. Ma soprattutto che emozione vederlo transitare su quelle salite che, negli anni di Bologna, erano casa mia. Non immaginate quante volte ho aggredito le pendenze di San Luca...”.

Francesco Guidolin quando scatta la Grande Boucle spegne (o quasi) il cellulare. Nulla può smuoverlo dalla corsa a tappe più prestigiosa del mondo: forse solo il mestiere di nonno. Ma al cuor non si comanda e tantomeno al richiamo dei pedali: specie se risvegliano dolcissimi ricordi.

Guidolin, oggi il Tour sale per due volte a San Luca e poi arriva in via Irnerio.

“Bellissimo: quasi incredibile. Per me è come tornare indietro di venticinque anni, quando allenavo il Bologna e sui pedali, fuori da Casteldebole, se mi rimaneva un po’ di tempo, non mi negavo niente”.

Nemmeno la micidiale curva delle Orfanelle?

“Quella è davvero dura, per non piantarsi serve una grande gamba. Ma a quei tempi andavo veramente forte, per staccarmi ci voleva qualcuno che avesse più gamba della mia e vi posso garantire che allora, tra noi amatori, era difficile trovarlo. Ma poi non c’era solo la salita di San Luca”.

Vale a dire?

“Da lì ti si apre lo scenario dei colli bolognesi: posti davvero fantastici in cui pedalare e che davanti al televisore adesso ripercorrerò con la memoria”. Scenari che oggi si coloreranno di giallo.

“Per noi appassionati di ciclismo vedere che la corsa a tappe più prestigiosa del mondo comincia proprio dall’Italia è qualcosa di emozionante. Ho visto la presentazione, nello scenario unico di Firenze: da brividi. E adesso (ieri per chi legge, ndr) vedo il gruppo aggredire le salite che Pantani faceva in allenamento: è un bellissimo tributo a un uomo che ha scritto la storia del ciclismo”.

Uno sport che la appassiona e che lei ha sempre usato come valvola di sfogo.

“Tante volte, alla vigilia di partite importanti, negli anni di Bologna scaricavo la tensione salendo sulla bicicletta”.

Oggi invece?

“Oggi il Tour lo guardo in televisione, ma perché questa volta non sono riuscito ad organizzarmi per seguirlo dal vivo, di persona, come spesso ho fatto in questi anni, andando in Francia come un normalissimo tifoso”.

Questo Tour chi lo vince?

“Il mio favorito è Pogacar. Ma mi piacerebbe che desse vita a un bel duello con Vingegaard”.

E in via Irnerio oggi chi sfreccerà per primo?

“Dico Roglic. Vedo una tappa piena di strappi, in teoria perfetta per le sue caratteristiche”.