LETIZIA GAMBERINI
Cronaca

Guida Michelin 2019, Petrosino è il miglior giovane chef

Ad appena 31 anni guida la cucina stellata dell’hotel ‘I Portici’: “Ho iniziato a 15 anni, questo riconoscimento è un colpo al cuore”

Emanuele Petrosino, al centro, festeggia la stella Michelin e il suo successo personale

Emanuele Petrosino, al centro, festeggia la stella Michelin e il suo successo personale

Bologna, 17 novembre 2018 – Il compleanno, il 32esimo, è dietro l’angolo, a dicembre. Ma il regalo è già arrivato, portato dalla Guida Michelin. Che, assieme alla stella (l’ottava consecutiva) al ristorante I Portici, ha scelto Emanuele Petrosino come ‘Giovane Chef Michelin 2019’. Un riconoscimento arrivato per la capacità di coniugare la conoscenza degli ingredienti con le abilità compositive e creative. Per Petrosino – di origine romana e tornato a Bologna proprio lo scorso marzo dopo l’esperienza al ‘Danì Maison’ con Nino Di Costanzo – è il primo coronamento di un lungo percorso in cucine stellate. «Ho iniziato a 15 anni – racconta a festeggiamenti appena finiti –. E’ stato un colpo al cuore».

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Un doppio riconoscimento a lei e al ristorante. Una bella sorpresa.

«Una cosa inaspettata, siamo veramenti felici e orgogliosi. Ci siamo dati l’obiettivo di migliorarci tutti i giorni con molta passione e sacrificio».

Lei è tornato in città da poco, dopo l’esperienza a Ischia. Cosa ha portato con sé?

«Tutto mio iter formativo mi ha portato ad avere una mia visione della cucina: tutti i maestri che ho avuto mi hanno insegnato la ricerca degli alimenti e la selezione della materia prima. Ora cerco di mettere in pratica la mia sintesi».

Ce la racconti.

«Punto su prodotti di qualità, da tutta l’Italia, poi va dato valore al nostro territorio: ma vario in base alle mie esperienze, dal Piemonte alla Toscana. Cerco di rispettare le tradizioni, con un’evoluzione moderna. E sgrassandole un po’».

Anche a Bologna, immagino.

«Fino a poco tempo fa avevamo in menù un pollo di altissima qualità che servivamo col friggione, in una versione moderna. Ora abbiamo tortelli con Parmigiano 36 mesi. Oppure i ‘Tortelli al pomodoro’, che però è un piatto dolce».

Il suo piatto preferito?

«Lo spaghetto al pomodoro. Lo facciamo con cinque qualità di pomodori, con 14 preparazioni diverse».

Bologna sta cambiando, a partire dai turisti. Lo notate?

«Sì, ci ha portato più lavoro e fa piacere. Ma a tutti cerchiamo di regalare un’esperienza».

Che stagione vive la ristorazione?

«Ci sono alti grandi ristoranti in città, anche in centro, che è giusto che continuino una ricerca. Speriamo che al più presto abbiano la visibilità che meritano».