Guglielmo Marconi, a tu per tu con il genio

La rassegna dell’Alma Mater ’Classici antichi e nuovi’ si apre domani. Al San Filippo Neri un’intervista impossibile con il padre dell’era moderna.

Guglielmo Marconi, a tu per tu con il genio

Guglielmo Marconi lancia un radio segnale dall’expo di Sidney nel 1930

È l’indiscusso padre della modernità. Perché le sue ricerche sulla comunicazione senza fili attraverso le onde radio sono alla base dei sistemi che regolano la nostra vita quotidiana, che si parli di cellulari o di Gps, di telemedicina o di dispositivi sanitari. Inventore, imprenditore, premio Nobel, politico ma soprattutto costruttore del futuro, Guglielmo Marconi porta in sé un patrimonio forse non sempre palese, che le celebrazioni per i 150 anni della sua nascita stanno via via svelando. Non è dunque un caso che la rassegna ‘Classici antichi e nuovi’ dell’Alma Mater apra il calendario dei suoi eventi autunnali con un omaggio all’inventore del wireless. Domani al Laboratorio San Filippo Neri va in scena alle 20,30 un evento voluto da quattro dipartimenti universitari: il Dipartimento di Scienze mediche e chirurgiche, quello di Ingegneria dell’Energia Elettrica e dell’Informazione, il Dipartimento di Ingegneria Industriale e infine dell’Ingegneria civile, chimica, ambientale, e dei materiali. Lo spettacolo, realizzato da Mismaonda, si intitola ‘Grazie Marconi!’, è stato scritto da Claudio Cumani, è diretto da Alessandra Bertuzzi e interpretato da Umberto Fiorelli e Donatella Allegro. I video sono realizzati da VisualLab. Il sottotitolo, ‘Dalle telecomunicazioni alla telemedicina’ pone l’accento sull’attualità e la complessità delle scoperte.

Il format è quello dell’ Intervista Impossibile, un dispositivo portato alla ribalta negli Anni ‘70 da un fortunato programma radiofonico, da cui l’editore Bompiani ricavò due libri. Qualche esempio? Italo Calvino intervistava Montezuma interpretato da Carmelo Bene, Umberto Eco Pitagora reso da Carlo Cecchi, Alberto Arbasino D’Annunzio con la voce di Gianni Santuccio. Adesso, in un un immaginario studio televisivo, una giornalista dei nostri giorni intervista lo scienziato, tentando di mettere in luce lati non ancora noti. Un modo per i non addetti ai lavori di imparare sorridendo.