NICOLETTA TEMPERA
Cronaca

Guerriglia e agenti feriti. Il capo della polizia in città: "Grazie per il vostro lavoro"

Vittorio Pisani sarà questa mattina in Questura dove incontrerà gli operatori. Intanto il sindaco Matteo Lepore chiede di "abbassare la tensione". E propone al ministero dell’Interno un "progetto condiviso" per la sicurezza .

Vittorio Parisi sarà questa mattina in Questura dove incontrerà gli operatori. Intanto il sindaco Matteo Lepore chiede di "abbassare la tensione". E propone al ministero dell’Interno un "progetto condiviso" per la sicurezza .

Vittorio Parisi sarà questa mattina in Questura dove incontrerà gli operatori. Intanto il sindaco Matteo Lepore chiede di "abbassare la tensione". E propone al ministero dell’Interno un "progetto condiviso" per la sicurezza .

Bologna, 15 gennaio 2025 – Il capo della polizia Vittorio Pisani sarà questa mattina in Questura. Incontrerà il questore Antonio Sbordone e una rappresentanza di poliziotti, per ringraziarli di quanto fatto sabato. Quando, in sessanta, hanno fronteggiato "senza mai scivolare in eccessi", come aveva già detto il questore, circa duecento facinorosi, che hanno portato devastazione in ogni via di Bologna che hanno toccato in cinque ore di delirio. Tutto era nato da un presidio, chiamato in piazza San Francesco dagli studenti medi, per chiedere giustizia per Ramy Elgaml. Presidio che non c’è però mai stato, perché subito è partito l’assalto alle forze dell’ordine. Una situazione analoga a quella registratasi in altre città, con un bilancio finale di decine di poliziotti feriti.

Per questo, il capo della polizia aveva già scritto, lunedì, una lettera aperta agli agenti. Questa mattina avrà modo di ripetere quelle parole, di persona, ai poliziotti bolognesi. "Gli episodi di violenza che hanno caratterizzato le recenti manifestazioni hanno inevitabilmente turbato le nostre coscienze di servitori dello Stato nonché la civile convivenza delle comunità ove sono stati commessi", le parole di Pisani. Che ha ricordato come "la libertà di manifestare è uno dei semi vitali della democrazia, ed abbiamo il dovere di garantirla. Nello stesso tempo, i comportamenti violenti ed illegali vanno perseguiti; e ciò va fatto con gli strumenti forniti dal diritto. L’esercizio dei poteri-doveri a noi affidati richiede spesso momenti di riflessione, affinché le possibili difficoltà operative possano divenire per noi tutti occasione di insegnamento. Ma di questo non dobbiamo avere timore. La compostezza e l’equilibrio delle vostre condotte è l’esempio concreto della nostra civiltà giuridica e la fermezza delle vostre azioni garantisce la sicurezza pubblica della nostra collettività, assicurando costantemente la tenuta democratica delle Istituzioni", concludendo: "Grazie per il vostro quotidiano e silenzioso impegno".

Una visita che arriva mentre sono nel vivo le indagini per risalire agli autori delle violenze viste sabato, con Digos e carabinieri impegnati ad analizzare centinaia di video delle telecamere di sorveglianza e di filmati girati dagli stessi operatori in piazza. E mentre Bologna fa ancora i conti con le conseguenze degli scontri, il sindaco Matteo Lepore invita "tutti ad abbassare la tensione perché questo clima di continue fratture e provocazioni non fa bene a nessuno".

Il primo cittadino spiega di star "seguendo le indagini e ovviamente è molto importante che chi ha commesso questi reati venga identificato e che ci sia un percorso giudiziario, perché la città merita rispetto e si deve sapere che Bologna non può essere devastata impunemente. Dal punto di vista più complessivo di tutte le persone che hanno partecipato – aggiunge il sindaco – bisogna dare un messaggio diverso: a Bologna si può manifestare e farlo liberamente, devastare la città non è permesso. Quindi si possono fare tutti i discorsi che si vogliono, ma questo non deve passare". Il sindaco avanza anche l’idea di un "progetto condiviso tra i sindaci e il ministero dell’Interno su come gestiamo le nostre città – dice –. A me interessa parlare di questo, tutte le altre sono misure che secondo me vengono in secondo piano se non è chiaro l’obiettivo che si vuole portare avanti. Io penso che abbiamo bisogno delle forze dell’ordine e che siano il più possibile sostenute e protette. Non ho lo competenze per entrare nel dibattito parlamentare – conclude Lepore – che a volte prende pieghe un pò troppo ideologiche. A me interessa sapere cosa facciamo nelle nostre città per proteggere i cittadini".