Guardie mediche con una situazione logistica ritenuta non idonea per svolgere il servizio e con un futuro incerto per l’arrivo di un nuovo Cau.
Come viene raccontato, le guardie mediche per la zona est della città sono collocate nella Casa della salute di via Beroaldo e, per la parte ovest, all’interno dell’edificio ex Cup, in via Montebello. In ogni sede ci sono cinque medici che prestano la loro attività dalle 20 alle 8 che, durante il sabato, la domenica e i festivi diurni diventano sei, con una fascia oraria di copertura dalle 8 alle 20.
In agosto viene comunicato ai medici della sede di via Beroaldo che sarebbero stati avviati lavori di ristrutturazione, finalizzati all’apertura di un altro Cau e che sarebbero stati spostati temporaneamente. Dopo alcuni incontri, come viene riferito, viene hanno deciso di dividere il gruppo e tenere due medici in via Beroaldo con attività ambulatoriale, fino alle 23,30 e poi con risposta telefonica ed eventuali visite domiciliari fino al termine turno, alle 8. L’11 settembre tre medici vengono trasferiti con sola recezione telefonica, eventuali visite domiciliari e prenotazione restano in carico ai medici rimasti nella sede di via Beroaldo. I medici, come viene fatto notare, vengono collocati in due piccole stanze adiacenti in via Montebello. In una vengono sistemate tutte le quattro postazioni con i computer e, nell’altra, tre brandine una di fianco all’altra, con utilizzo del bagno degli spogliatoi del personale.
La situazione viene ritenuta non idonea al riposo e che il territorio coperto da questi medici va dal Pilastro alla Ponticella e che necessita di almeno un’ora per il viaggio di andata e un’altra per il ritorno. Ma i problemi non sono finiti: ci sono le preoccupazioni per il futuro, quando sarà attiva l’annunciato Cau, quindi non è chiaro cosa succederà al servizio di guardia medica di via Beroaldo. Il quesito è se sarà completamente azzerata la guardia medica in questa zona della città.
"Dal mese di agosto una parte dei medici della continuità assistenziale precedentemente attiva alla Casa della Comunità San Donato-San Vitale sono stati trasferiti situata presso il Poliambulatorio Montebello per consentire la predisposizione degli spazi per il futuro Cau – precisa l’Azienda Usl –. Si ricorda che le funzioni della continuità assistenziale sono risposta alle chiamate telefoniche, visite ambulatoriali e visite domiciliari, con la gran parte del monte ore assorbito dalla prima funzione. In seguito a una prima sistemazione temporanea dei due servizi, è già stato svolto un sopralluogo da parte del Servizio prevenzione e protezione e del Dipartimento di Cure primarie dell’Ausl per verificare alcune segnalazioni ricevute prima del trasferimento e successive allo stesso. In tale occasione è stata definita la ricollocazione delle postazioni destinate ai medici individuando un’ulteriore stanza, di modo da garantire il comfort del personale impiegato con un massimo di due postazioni per ciascun ambiente. Inoltre, è stato previsto l’ampliamento della dotazione tecnologica necessaria per garantire l’attività anche in caso di guasto di una postazione e individuate ulteriori misure finalizzate a migliorare la sicurezza di tutti gli operatori".
Sul futuro della guardia medica, l’Ausl risponde che "la riallocazione del servizio di continuità assistenziale successiva alla prossima apertura del Cau presso la Casa della Comunità San Donato-San Vitale è in fase di definizione sulla base di una attenta valutazione delle caratteristiche e della territorialità delle strutture aziendali a disposizione".
m.ras.