Dieci anni di impegno per incentivare il riuso di beni in buono stato, recuperandoli e donandoli a chi ne ha bisogno.
"Cambia il finale", il progetto ideato dal Gruppo Hera, in collaborazione con Last Minute Market, a partire dal 2014 ha raccolto oltre due milioni di oggetti in Emilia-Romagna. È oggi attivo in 97 comuni della regione e ad ora sono stati raccolti più di due milioni di oggetti, per un peso stimato di 8.000 tonnellate. Di questi circa il 70 per cento è stato avviato al riuso attraverso gli enti partner e ai loro volontari. "‘Cambia il finale’ nasce come progetto di responsabilità sociale d’impresa e creazione di valore condiviso perché, insieme al territorio si crea efficienza per l’impresa ma anche benefici sociali e ambientali. Coniugare economia circolare, equità sociale e inclusione sociale è il cuore di ‘Cambia il finale’. Sapevamo di dare inizio a qualcosa di estremamente innovativo, per certi versi complicato, perché la collaborazione con il territorio non è mai facile, ma con un grande potenziale che si è espresso negli anni a venire", spiega Filippo Bocchi, direttore Valore Condiviso e Sostenibilità del Gruppo Hera.
Inoltre, il progetto ha permesso negli anni l’inserimento lavorativo nelle associazioni di quasi 1.500 persone svantaggiate. "Il ruolo degli enti del terzo settore nei progetti di prevenzione e riduzione dei rifiuti è di fondamentale importanza, senza il loro importante contributo queste iniziative non sarebbero possibili – sottolinea Matteo Guidi, socio fondatore di Last Minute Market –. Questi enti non solo promuovono un modello di sostenibilità ambientale ma hanno un ruolo importantissimo anche in termini di impatto sociale sulla comunità".
"Siamo partiti nel 2015 con la prima legge in Italia sull’economia circolare. Queste politiche si discostavano dal tema dei rifiuti perché, guardando a monte di essi, trattavano della prevenzione dei rifiuti, in particolare di come evitarne la produzione. Ecco che progetti come ‘Cambia il finale’ vi si inseriscono alla perfezione", dice poi Cristina Govoni, responsabile settore Tutela dell’Ambiente ed Economia Circolare della regione Emilia-Romagna. In provincia di Bologna, dove sono attualmente attive quattro associazioni, in dieci anni sono stati avviati al riuso beni per quasi 1.200 tonnellate.
Alberto Biondi