
Lavori al via a fine aprile dopo un iter burocratico di 6 anni. In azione gli studenti di Conservazione e restauro dell’Alma Mater
Il restauro della Sala bibita delle Terme alte di Porretta, conosciuta anche come Grottino Chini dal nome del ceramista fiorentino che la realizzò, è prossimo al via. Dopo un iter amministrativo durato più di sei anni, una squadra di studenti del corso di laurea in Conservazione e Restauro dell’Università di Bologna, Campus di Ravenna, donerà nuova vita ad uno dei capolavori del liberty nazionale.
La direzione sarà esercitata dai professori Luca Ciancabilla e Barbara Ghelfi. Nell’estate del 2018 il complesso delle Terme alte risultò il terzo ‘luogo del cuore’ più votato d’Italia, ottenendo più di 75 mila preferenze e un contributo FAI di 35 mila euro. Il costo complessivo del restauro sarà di 175 mila euro, di cui 116 mila necessari all’esecuzione delle opere vere e proprie. La fetta più sostanziosa, 100 mila euro, proviene da uno stanziamento regionale, 35mila euro dal contributo FAI, 26 mila da una serie di iniziative realizzate dal comitato ‘Sos Terme Alte’ e i restanti 14 mila saranno coperti dalle casse comunali. Soddisfatti i volontari del comitato, protagonisti incontrastati della campagna mediatica del 2018.
"Siamo felici – dichiara il presidente Mirko Cioni – di aver contribuito al recupero del ‘tesoro’ liberty. Non vediamo l’ora che le maioliche del Chini tornino a splendere per tutta la comunità". Il percorso che conduce al restauro è stato ancora più complesso del previsto, complicato dalla pandemia, dai rincari edilizi degli ultimi anni e dalle inevitabili lungaggini burocratiche. In primis il Comune ha chiesto e ottenuto in concessione gratuita l’utilizzo del grottino che, al pari di tutti gli altri edifici termali, è di proprietà del gruppo Monti Salutepiù, per poter poi stipulare le convenzioni e gli accordi necessari alla realizzazione dell’intervento pubblico e ad accogliere i rilievi della sovrintendenza. Finalmente tutti i passaggi sono stati compiuti e il 28 aprile i lavori dovrebbero iniziare. Qualche mese fa sono stati eseguiti interventi sulla facciata esterna e, soprattutto, l’impermeabilizzazione esterna della volta. "I lavori, nel giro di qualche mese – racconta il sindaco Nanni – saranno ultimati e il grottino tornerà a disposizione della comunità. Ci tengo a ringraziare l’architetto Piancastelli, progettista dei lavori, per il paziente lavoro di confronto fra tutti i soggetti coinvolti".
Dopo il restauro la struttura dovrebbe essere resa fruibile ai visitatori, come previsto dagli accordi tra Comune e proprietà. Ad oggi il complesso edilizio versa in condizioni di degrado tali da rendere difficile l’accesso al grottino, nelle disponibilità del comune fino al 2032, in condizioni di sicurezza. "Qualche giorno fa la proprietà, durante un incontro – rivela Nanni – ha manifestato la volontà di intervenire su tutta l’area, così da rendere possibile l’agevole fruizione alla sala restaurata. In precedenza si era ipotizzata la costruzione di un corridoio in cui fossero garantite le condizioni di accesso in sicurezza. In ogni caso, una cosa è certa: il grottino sarà visitabile".
Intanto, dal 18 aprile sarà aperto il cunicolo ottocentesco delle Terme di Porretta. La galleria fu costruita nel 1884 per convogliare le acque della sorgente Porretta Vecchia e unire i due stabilimenti termali posti a poca distanza l’uno dall’altro. Il cunicolo, lungo 120 metri, è interamente scavato nella roccia e fasciato in muratura.
Fabio Marchioni