Bologna, 14 ottobre 2021 - C’è chi ha prenotato tamponi fino a marzo, chi da domani a dicembre non verrà al lavoro, chi, nel dubbio, si è messo in malattia. Tante le casistiche da affrontare da domani, quando entrerà in vigore l’obbligo del Green pass al lavoro. E già scoppia il caso Tper: 88 autisti tra Bologna e Ferrara mancheranno all’appello col rischio corse dei bus tagliate. L’azienda è in prima linea "per limitare i disagi", ma da qui a dicembre vigerà una certa incertezza. Gli ’irriducibili’ che non faranno il tampone e hanno annunciato che non lavoreranno sono oltre 70 in città, pari a circa al 6% del personale viaggiante.
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"Si cercherà di garantire in primis la copertura dei collegamenti utilizzati dall’utenza pendolare e scolastica", garantisce Tper. Resta il tema dei tamponi gratis. Ci sono aziende che li pagano (Datalogic, Piquadro, Granarolo, Coesia, Ima, Ducati, Bonfiglioli, Toyota - ex Cesab, Nord motoriduttori) e altre che non li sovvenzionano come Magneti Marelli, Marchesini e la stessa Tper. Ma c’è chi sceglie la terza via, come Lamborghini: tampone gratis, ma a chi ha fatto la prima dose.
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Oggi la Fiom-Cgil renderà nota la mappatura delle aziende metalmeccaniche, tra controlli a campione o massivi, tamponi gratis sì o no. I dati parlano chiaro: 9mila gli addetti di Bologna e provincia che lavorano in aziende che riconoscono la gratuità del test, su 60mila tute blu. Ma non solo. La Fiom ha segnalato che dopo l’aggressione a Roma alla sede Cgil, diversi delegati sindacali sono nel mirino dei No Vax. Da qui, è stata proclamata un’ora di sciopero domani alla fine di ogni turno contro ogni fascismo. C’è poi il caso Unipol, dopo l’annuncio del rientro dallo smart working dal 4 novembre. Nelle assemblee di Cgil, Cisl e Uil la linea è la mobilitazione. E, se l’azienda non si renderà disponibile al confronto, lo sciopero è vicino.