ALDO
Cronaca

Grande vincitore. Ma anche grande sconfitto

Giorgio Napolitano incarnò un versante liberale del PCI, una vocazione europeista e un dialogo con il mondo cattolico. Fu vincitore e sconfitto nella sua battaglia per un approdo della verità interna del PCI alla socialdemocrazia europea.

Grande vincitore. Ma anche grande sconfitto

Grande vincitore. Ma anche grande sconfitto

Aldo

Bacchiocchi*

Sì, Giorgio Napolitano ha portato al Quirinale la storia originale del Partito comunista italiano secondo la lezione straordinaria di Antonio Gramsci e di Palmiro Togliatti. Ha incarnato un versante liberale del PCI ed una vocazione europeista che cercò, anzitempo, di far maturare.

Fu uomo di dialogo col il mondo cattolico. Fu vincitore dal punto di vista, per così dire, formale. Ma fu altresì un grande sconfitto nella sua strenua battaglia per rendere esplicito un approdo della verità interna del PCI alla socialdemocrazia europea.

Per primo ufficialmente andò negli USA. Dopo la caduta del ‘muro ‘ ed il crollo del comunismo sovietico, il PCI scelse un indefinito’oltrismo’ rifiutando appunto ‘il cane morto’ della socialdemocrazia. Fu poi sconfitto ancora a seguito della nascita frettolosa e verticistica del Partito Democratico.

L’ultimo suo articolo politico (quando non pensava al Quirinale) sulla rivista ‘Le nuove ragioni del socialismo’ affrontò il confuso nascere del PD. Questa è l’ambivalenza della figura prestigiosa di Giorgio Napolitano, vicino a Benedetto Croce da giovane ma poi conquistato da Giorgio Amendola (foto), italiano illustre. Tanto ci sarà da scrivere su questi temi.

Napolitano fu sempre amico di Bologna, come dirigente comunista, come uomo di cultura, come parlamentare. Il mio è un ricordo commosso e grato.

*ex sindaco di San Lazzaro

di Savena