Un confronto sui cambiamenti che stanno interessando la sanità del territorio e i bisogni in termini di salute che coinvolgono le persone. Questi sono solo alcuni dei temi del convegno "Connected Care" che si è tenuto ieri dalle 10 alle 17, all’interno dell’Aula Absidale Santa Lucia. L’incontro ha proposto l’avvio di un dialogo nazionale sulle opportunità e le sfide che implicano un’evoluzione di tutte le professioni sanitarie.
"Le professioni infermieristiche sono e restano quelle attorno alle quali far ruotare il nuovo concetto di assistenza digitale", afferma il convegno Barbara Mangiacavalli, presidente Fnopi (Federazione nazionale ordini delle professioni infermieristiche in apertura dei lavori. La federazione ha organizzato il congresso in collaborazione con Unibo.
Le sfide prese in esame vedono come fattori chiave sia le nuove tecnologie che l’evoluzione e lo sviluppo delle diverse professioni coinvolte.
"Un cambiamento che deve partire dalle competenze insieme alla formazione dei cittadini e con il necessario cambio dei paradigmi", sottolinea Pietro Giurdanella, presidente Opi (Ordine professioni infermieristiche) Bologna. "Una sanità che cambia è una sanità da difendere. Quando si parla di digitalizzazione bisogna partire da chi usa queste tecnologie, ovvero il personale sanitario", ricorda l’assessore regionale per le Politiche della salute, Raffaele Donini.
Infatti, la transizione digitale, oltre che al tema dei dati, si lega a doppio filo con la formazione. "Continueremo ad alimentare – ha chiarito Paco D’Onofrio, professore a Unibo – il senso di partecipazione e il percorso di miglioramento che parte proprio dall’insegnamento". Sul ruolo decisivo giocato in questa fase transizionale dai professionisti della salute è intervenuto Stefano Lorusso, direttore generale della digitalizzazione sanitaria del ministero della Salute: "Gli infermieri sono i protagonisti di questa evoluzione: ora potranno accedere ai dati necessari a un normale processo di cura". La necessità di un confronto nasce dall’impegno alla valorizzazione delle diverse realtà sanitarie. Per questo, l’evoluzione tecnologica della sanità è una "sfida comune e da non perdere", chiude Guido Scorza, del collegio del garante della privacy.
A inizio giornata, in videomessaggio, è intervenuto anche il sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega all’Innovazione Alessio Butti: "Lavoriamo su un nuovo modello di sanità digitale fondato sul fascicolo sanitario elettronico, la telemedicina e l’intelligenza artificiale".
Giovanni Di Caprio