ALICE PAVAROTTI
Cronaca

Gli ideatori dell’evento ’Ciao’. Caracchi: "Lucio è ancora tra noi". Bonelli: "Scelti artisti di carattere"

Parlano i professionisti dietro alla rassegna che unisce musica, giovani talenti e voci già affermate. La consapevolezza di portare avanti un’eredità artistica che continua a influenzare le nuove generazioni.

Parlano i professionisti dietro alla rassegna che unisce musica, giovani talenti e voci già affermate. La consapevolezza di portare avanti un’eredità artistica che continua a influenzare le nuove generazioni.

Parlano i professionisti dietro alla rassegna che unisce musica, giovani talenti e voci già affermate. La consapevolezza di portare avanti un’eredità artistica che continua a influenzare le nuove generazioni.

"Penso che Lucio Dalla si sarebbe divertito a una serata come questa". Con queste parole Massimo Bonelli, direttore artistico della rassegna Ciao! Lucio Dalla, commenta l’atmosfera all’Arena del Sole, in una celebrazione che unisce musica, giovani talenti e alcuni dei più importanti nomi della scena italiana.

"Sarebbe stato attivo, conoscendo gli artisti e interagendo con loro, perché amava il confronto con i colleghi e il contatto diretto con la musica", prosegue Bonelli, sottolineando come il suo spirito sia ancora presente in chi oggi calca il palco della rassegna. Un’eredità artistica che continua a influenzare le nuove generazioni.

Daniele Caracchi, presidente di Pressing Line e custode della memoria musicale di Dalla, conferma: "I cantanti che partecipano a questo evento sono tutti influenzati da Lucio. Anche se oggi gli artisti che hanno condiviso il percorso con lui raramente prendono parte a queste manifestazioni, chi è qui ha ricevuto da lui spunti, indicazioni, condizionamenti. Lucio è ovunque in questa rassegna". Un’influenza che supera il semplice legame temporale o artistico.

"Quest’anno abbiamo fatto una rassegna più grande che mai, coinvolgendo anche Kotè, giovane pittore e urban artist e tanti esponenti della nuova generazione– continua Caracchi – dimostrando che non era necessario aver lavorato con Lucio per sentirne il peso artistico. Lui riesce ancora a ispirare i giovani, ed è proprio su questo che stiamo lavorando: far sì che le nuove generazioni conoscano meglio la sua opera e capiscano cosa può lasciare loro, anche a distanza di 30 o 40 anni dai suoi capolavori".

La Fondazione Dalla ha sempre puntato sui giovani talenti, un impegno che parte da lontano. "Già nel 2015 con Bella Lucio, un album realizzato con rapper italiani, e nel 2014 con un progetto dedicato a nuovi artisti, abbiamo dato opportunità ai giovani. Ma eventi di questa portata non li avevamo mai realizzati – racconta Caracchi –. Poi tre anni fa si è presentato Bonelli, e abbiamo capito che potevamo fare un percorso comune. Lui vive di giovani, intercetta nuovi talenti e nuove culture musicali. La rassegna, del resto, non nasce con l’intento di raccontare solo la storia e la vita di Dalla, ma il suo spirito, la sua capacità di innovare".

"Cerchiamo artisti che, pur muovendosi nel pop contemporaneo, abbiano una propria identità e qualità, mantenendo vivo quel desiderio di sperimentazione che ha sempre caratterizzato la musica di Dalla", conclude Bonelli.

Alice Pavarotti