Gli eccessi delle feste di maturità. Transenne al Righi per pulire il viale

Poltiglie di uova, alcol e farina per celebrare la fine degli orali imbrattano le zone fuori dai licei. Ira dei presidi

Gli eccessi delle feste di maturità. Transenne al Righi per pulire il viale

Gli eccessi delle feste di maturità. Transenne al Righi per pulire il viale

Farina (bianca o di semola, meglio se mescolate, aiuta il cromatismo), pomodoro e uova. Ai tre ingredienti base, insostituibili, si possono aggiungere: vongole, orate, alici e persino cibo per cani. Il tutto impastato con un profluvio di spumante o vino. Lasciando così stuoli di bottiglie vuote in giro e un puzzo d’alcool che ubriaca solo a respirarlo. Nessun istituto superiore con maturi in uscita dall’orale è indenne da questo lancio di cibo o dalle docce alcoliche per festeggiare chi chiude i libri. Con l’effetto collaterale di sporcare e impataccare marciapiedi e portici antistanti gli istituti con la poltiglia collosa dal tasso alcolemico incalcolabile.

L’ultimo episodio, si fa per dire perché ogni sfornata vede ripetersi lo stesso rito, è accaduto al liceo Righi di viale Pepoli: gradini e marciapiedi impastati e fetore di alcool. L’area ha dovuto essere transennata per pulizie extra. Idem al liceo Laura Bassi, via Sant’Isaia. I presidi allargano le braccia. Anni fa, uova e farina venivano lanciati l’ultimo giorno di lezione. Memorabili le ‘battaglie’ tra i licei Galvani-San Luigi e Righi. Ora si è posticipato alla maturità. "Così non abbiamo più potere d’intervenire", avverte un preside di lungo corso. "È un triste gesto di inciviltà", stigmatizza il preside del Liceo Galvani, Fabio Gambetti.

Al liceo Fermi, quanto meno per arginare i danni, hanno transennato la zona vicino all’ingresso e mandato i collaboratori scolastici a vigilare. L’effetto è stato di spostare i ‘festeggiamenti’ in via Mazzini. "Abbiamo chiamato Hera per una pulizia ulteriore – spiega il preside Fulvio Buonomo –, ma non c’è nulla da fare". Al liceo Sabin, il tappeto bianco di farina tappezzato di bottiglie ha aperto una riflessione: "Pensiamo a una controffensiva – anticipa la preside Rossella Fabbri –. Dovendo pagare un’impresa per le pulizie, potremmo rivalerci su chi causa il danno".

Al liceo Copernico, la deterrenza ha l’aspetto dell’occhio elettronico. "Dopo il disastro dell’anno scorso – ricorda la preside Fernanda Vaccari – dapprima abbiamo ricordato ai ragazzi che ci sono le telecamere esterne, poi abbiamo spostato gli orali nelle aule-moduli montate in giardino. Infine abbiamo inviato una circolare in cui avvertivamo che in caso di comportamenti scorretti avremmo chiamato la polizia locale". Risultato: alcune chiazzette bianco-farina sul prato e stop.

Federica Gieri Samoggia