
L’attore e drammaturgo Giuseppe Cederna, atteso in via Borgonuovo
"Abitare poeticamente il mondo. Raccontare ciò che per me ha un profondo valore. Questo è il mio obiettivo, e questo è quello che voglio portare al pubblico". Così l’attore, autore e drammaturgo Giuseppe Cederna introduce il suo incontro-racconto Le Opinioni di un clown, che avrà luogo oggi alle 18.30 nel ’Giardino Segreto’ di via Borgonuovo 3/c, nella sede di Capire. Una lettura e un commento degli scritti di grandi maestri, da suo padre Antonio Cederna a Chandra Candiani, Claudio Damiani, Raymond Carver, Giuseppe Ungaretti, Leonard Cohen, Kostantinos Kavafis; ma anche ironia, e aneddoti personali sui film girati negli Stati Uniti e molto altro, in una cornice a cui Cederna è molto legato: "Conosco da tanti anni gli organizzatori di questi incontri, persone che lavorano con passione e dedizione".
La dimensione intima dell’incontro le permette uno stretto contatto con le persone. "Nell’abbraccio con il pubblico c’è tutto il senso del mio lavoro come attore. Le parole sono il filo conduttore dei poeti che ho deciso di portare: negli anni ho raccolto frasi, poesie e pensieri che per me sono fondamentali. Sono parole che ci insegnano a viaggiare, non solo lontano – come io faccio spesso – ma anche vicino, nella nostra vita quotidiana. Sono parole che parlano del corpo, dell’amore, della profondità, della tenerezza e persino dell’anima. E quando parli di cose profonde e personali, raggiungi il cuore delle persone."
Come ha scelto gli autori? "Sono i miei maestri, primo fra tutti mio padre. Solo col tempo, e con la maturità, ho davvero compreso quanto sia stato fortunato ad avere accanto qualcuno che, pur avendo l’autorità di insegnarmi, mi lasciava la libertà di essere me stesso. Ora, a distanza dalla sua scomparsa, nel 1996, questo insegnamento mi è ancora più chiaro. Auguro a tutti i ragazzi di trovare il proprio maestro".
Il titolo è un richiamo al celebre romanzo di Heinrich Böll? "Inevitabilmente sì. Non riprendo il testo, che è ben legato a un’epoca precisa, ma il titolo è perfetto: un clown è colui che si prende un po’ in giro, che usa l’ironia per raccontare il mondo. Io ho iniziato proprio come attore comico, e nel mio percorso non ho mai smesso di usare l’ironia per riflettere sulla realtà".
Anche in questo incontro non mancheranno sui aneddoti. "Vi racconterò della mia esperienza in una produzione cinematografica americana, con un episodio talmente imbarazzante vissuto con Nicole Kidman che nemmeno Woody Allen avrebbe potuto scriverlo".
Per il futuro che progetti ha? "Sto lavorando assieme ad amici a un progetto cinematografico che si sviluppa lungo l’Appennino Tosco-Emiliano: sei cortometraggi da circa dieci minuti, per riscoprire luoghi meravigliosi attraverso il racconto e la poesia".