FRANCESCO MORONI
Cronaca

Giulia Fortunato: "Guglielmo fu il primo ’startupper’ della storia. E conquistò il mondo"

La presidente della Fondazione: "Voleva sempre inseguire i suoi sogni. Partì dalla soffitta dei bachi, l’alter ego di un garage della Silicon Valley". Tanti eventi dopo lo show di oggi: dall’America’s Cup al Marconi Prize.

Giulia Fortunato: "Guglielmo fu il primo ’startupper’ della storia. E conquistò il mondo"

Giulia Fortunato: "Guglielmo fu il primo ’startupper’ della storia. E conquistò il mondo"

Presidente Fortunato, ma chi era Marconi, se dovesse spiegarlo ai lettori?

"Il primo startupper della storia: parliamo di un ragazzo che persegue il proprio sogno, quello di riuscire a trasmettere un messaggio senza fili, nell’etere. Una figura eccezionale, un genio, l’italiano più famoso del suo tempo, che tutto il mondo ci invidia". Giulia Fortunato, presidente della Fondazione Marconi e del Comitato nazionale ‘Marconi150’, racconta il ricchissimo pacchetto di appuntamenti messi in campo a livello nazionale per celebrare il 150esimo anniversario dalla nascita del padre della radio e del wireless. A cominciare dal grande appuntamento di stasera in piazza Maggiore con ‘Marconi. Alive. Rendere visibile l’invisibile’, evento che unisce luci, colori, videomapping, storytelling, emozioni e tanto altro.

Come Fondazione e come Comitato, qual è il vostro impegno?

"Cerchiamo sempre di trasmettere e di raccontare ai tantissimi ragazzi che frequentano Villa Griffone (sede del Museo Marconi, a Sasso Marconi, ndr) come fosse un vero modello per i giovani".

In che modo?

"Marconi ostinatamente ha inseguito i suoi sogni, i suoi obiettivi, facendo i conti anche con gli insuccessi, così come con i grandi traguardi, fino al Premio Nobel per la Fisica. Ebbe due mogli, quattro figli. La principessa Elettra, ad esempio, è presidente onorario della Fondazione e sempre al fianco del Comitato. Una figura d’ispirazione per tutti noi. Mi piace usare questa immagine, poi: Marconi non fu altro che un ragazzo partito dalla ‘soffitta dei bachi’, cioè l’alter ego di un garage della Silicon Valley a fine ‘800".

In piazza Maggiore cosa succederà?

"Lo spettacolo, promosso dal Comitato nazionale, nasce da una proposta di One More Pictures con Cinecittà: l’obiettivo è coniugare insieme le arti e la scienza con una proposta per tutti, uno show che crei fascinazione, sogni e invogli i presenti a scoprire ancora meglio la figura di Marconi, anche attraverso tante pubblicazioni".

Ci saranno diversi performer e artisti di primissimo livello.

"La regia di Luca Tommassini, la partecipazione di Giorgio Moroder, e non solo. Volevamo coniugare le arti che fanno della parola ‘wireless’ il proprio punto di forza. Sono soprattutto le industrie creative contemporanee che hanno insito in loro stesse il termine ‘senza fili’, ciò che supera confini e barriere. E questo è un vero messaggio inclusivo e di pace. Come ripeteva Marconi, le sue invenzioni furono ideate ‘per salvare l’umanità e non per distruggerla’".

Quali altri eventi arriveranno nei prossimi mesi?

"Quest’anno come Comitato saremo a Barcellona grazie alla Marina Militare e al gruppo Luna Rossa Prada Pirelli per ricordare l’avventura di Marconi legata all’America’s Cup, l’evento sportivo continuativo più longevo della storia: fu proprio Marconi a trasmettere alla sala stampa le prime notizie in diretta, il primo ‘broadcasting’ di sempre".

Poi?

"A ottobre, a Bologna, torna il ‘Marconi Prize’: una sorta di Nobel delle telecomunicazioni che viene conferito dalla Marconi Society, la ‘nostra sorella’ fondata dalla figlia di Marconi, Gioia, e premia i grandi innovatori. Anche l’Università di Bologna è direttamente coinvolta. A novembre, invece, ci sarà un evento relativo alle comunicazioni subacquee wireless".

Un nuovo traguardo?

"Al tempo di Marconi sembrava impossibile trasmettere messaggi senza fili, mentre la frontiera di oggi è proprio il mondo subacqueo, anche in termini di sicurezza e geopolitica. Negli abissi si svolge quotidianamente un confronto che poi, ovviamente, si riflette anche sulla terra ferma".