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Giulia e Alessia, vite spezzate da un treno Il sindaco: "Speravamo non fossero loro"

Le adolescenti di 17 e 15 anni morte a Riccione vivevano a Castenaso. Il primo cittadino Gubellini: "La notizia ci ha sconvolto"

di Federica Orlandi

Due vite spezzate e con loro i cuori dei loro genitori, della sorella maggiore, degli amici e di tutta la comunità di Castenaso che le aveva viste crescere. Una aspirante parrucchiera, l’altra con la passione per lo sport e il calcio. Le sorelle Giulia e Alessia Pisanu avevano 17 e 15 anni. Figlie di Pier Paolo, titolare di una nota ditta di traslochi in paese, erano molto unite e affiatate, come testimoniano anche le foto insieme e le frasi di affetto scambiate reciprocamente sui social. È stato lui che ieri, sostenuto e aiutato dallo zio delle ragazze, ha dovuto riconoscere e identificare i poveri resti delle sue ’bambine’. "L’ultima volta le ho sentite ieri sera (sabato, ndr)", avrebbe raccontato lui, distrutto e sotto choc, agli inquirenti. Giulia e Alessia si sono tenute per mano fino alla fine. Fino al tragico impatto con un treno dell’alta velocità, ieri mattina un paio d’ore dopo l’alba, a Riccione. Le loro vite si sono fermate lì, sui binari della stazione del Riminese, dopo una serata di divertimento trascorsa insieme in un locale della Riviera romagnola.

Non è ancora del tutto chiara la dinamica del drammatico incidente: sta indagando la Polfer, coadiuvata dai militari della locale stazione dei carabinieri, e oltre a sentire i numerosi testimoni che hanno assistito alla scena, gli inquirenti stanno vagliando le telecamere della stazione, che hanno ripreso tutto. Da chiarire infatti perché le ragazzine si trovassero sui binari: dalle ricostruzioni dei presenti pare che volessero attraversarli per raggiungere il treno fermo dall’altra parte rispetto alla pensilina a in cui si trovavano loro, un regionale diretto ad Ancona. Gli inquirenti però non escludono ancora alcuna pista: un testimone racconta di avere visto una delle due ragazze seduta sulle rotaie, mentre l’altra tentava di farla alzare. Forse lo scivolamento di una e il vano tentativo di soccorso dell’altra, oppure una bravata, fino all’estrema ipotesi di un intento suicida culminato nella doppia tragedia.

L’unico fatto certo, adesso, è che il Frecciarossa diretto a Milano le ha travolte e nulla si è potuto fare per evitare il tragico impatto. Inutili il fischio disperato del macchinista, così come le grida dei presenti, che hanno cercato di richiamare sulla pensilina le giovanissime. "È stata un’esplosione", racconterà un testimone, sotto choc.

Intanto, la comunità di Castenaso si stringe attorno all’immenso dolore dei familiari delle due ragazzine. "È una tragedia enorme", commenta il sindaco, Carlo Gubellini, che ben conosceva le due ragazzine fin da piccole, dato che hanno frequentato in paese le scuole dell’obbligo fino alle medie e non hanno mai smesso di vedersi con gli amici nei locali e punti di ritrovo del comune. "Siamo tutti sconvolti – prosegue il primo cittadino –. Abbiamo sperato fino all’ultimo che non fossero loro, anche se la voce ormai si rincorreva in paese. Ci stringiamo forte alla loro famiglia, ai loro parenti, a tutti i loro amici". Si unisce al cordoglio anche il sindaco di Bologna, Matteo Lepore, con un post su Facebook: "Le nostre più sentite condoglianze alla famiglia delle due giovani ragazze che hanno perso la vita a Riccione. Siamo vicini alla comunità di Castenaso che sta affrontando questo terribile lutto. Non ci sono parole che possano lenire il dolore di fronte a un fatto del genere. Insieme, dobbiamo amare i nostri ragazzi e prendercene cura".