Bologna, 20 novembre 2023 – “Quanti di voi si sono informati e hanno riflettuto sull'accaduto? Quanti di voi ne hanno discusso, con gli amici, o in famiglia?". Carlo Braga, preside dell'Istituto Salvemini di Casalecchio di Reno scrive una lettera aperta ai propri studenti per parlare della tragica scomparsa di Giulia Cecchettin. Un "atto dovuto" dopo il delitto della povera ragazza, per sensibilizzare i giovani e tenere alta l'attenzione.
Cultura del rispetto
"Quanti hanno fatto propria la sofferenza per un gesto che ha colpito ingiustamente e immotivatamente una ragazza priva di alcuna responsabilità? - chiede il preside agli studenti, cercando di portare nei giovani la cultura del rispetto e responsabilizzare ognuno sui comportamenti da tenere. “Bisogna intervenire tutti sulle cause culturali che hanno determinato quanto accaduto - continua il preside - con la consapevolezza che ognuno di noi è portatore di un messaggio culturale: ciascuno di voi, ora come adolescente e domani come adulto, può e deve diffondere la cultura del rispetto, superando la visione retrograda e primitiva, così diffusa nella componente maschile".
No al possesso e alla violenza
Filippo è stato spinto dalla possessività e dalla gelosia nei confronti di Giulia, e anche su questo aspetto il preside mette in guardia i suoi studenti. "Esercitare qualsivoglia forma di possesso su un'altra persona è profondamente sbagliato, manifestare con gesti o parole comportamenti violenti è inaccettabile, nonché segno in realtà di grande debolezza. Siate realmente forti, intervenite fattivamente nei vostri gruppi di pari a scuola, al bar, in palestra, fatevi portatori di un messaggio inequivocabile di rifiuto di qualunque atteggiamento violento, discriminatorio, aggressivo, siate artefici di una vera rivoluzione culturale”.