Castenaso (Bologna), 5 agosto 2022 - "Il dolore è enorme, il male sembra avere vinto. Noi oggi quasi sottovoce, perché ci sentiamo piccolissimi sussurriamo, ad ogni cuore e ad ogni vita, soprattutto a papà Vittorio e mamma Tania, sussurriamo che il bene è più forte del male. Il dolore lo vivremo insieme non ci lasceremo sbriciolare". Lo ha detto il parroco di Castenaso, don Giancarlo Leonardi, in un passaggio dell'omelia nel funerale di Giulia e Alessia Pisanu (VIDEO), morte investite da un Frecciarossa, all’alba di domenica, alla stazione di Riccione. In apertura di celebrazione, il parroco ha letto anche un messaggio dell'arcivescovo di Bologna Matteo Zuppi.
Funerale di Giulia e Alessia, amici in lacrime: "Ora stiamo vicini a Vittorio"
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L'omelia
"Da domenica - ha detto il sacerdote nell'omelia - vediamo la cronaca di una tragedia, ne cogliamo letture, riletture, giudizi: un vociare che ha creato eco di reazioni. Sembra che tutti abbiano una parola da dire è che ci siano tanti maestri. Noi nella famiglia di Alessia e Giulia da domenica vediamo un dolore infinito, il rischio è la caduta nel baratro nel cinismo. Papà Vittorio lo chiama il 'tunnel'. Cosa è la verità? Cosa vediamo noi oggi con gli occhi del cuore? Vediamo due figlie Alessia e Giulia volute cresciute amate e curate. Noi vediamo un papà che ha costruito con talento il suo lavoro ed è vissuto per le sue figlie. Vediamo una madre impietrita dal dolore e vediamo una sorella Stefania che ha fatto da madre e ad amica, sono le sue parole, ad Alessia e Giulia. Vediamo una famiglia generosa dove tutti sono uniti".
"Ad Alessia e Giulia nella loro giovinezza sono state consegnate fiducia, stima, libertà e autonomia - ha continuato il parroco nell'omelia -. È stata chiesta una responsabilità. Stavano vivendo la libertà dell'amore, dei desideri, dei sogni grandi della vita. Quei due cuori, quelle le due anime sono abitate da Dio: io in loro vedo Dio. Alessia e Giulia oggi gridano, noi abbiamo sussurrato, loro gridano al nostro mondo di adulti e a questo nostro mondo di adulti gridano che dobbiamo credere in loro, che non si deve consegnare semplicemente giudizio, sospetto, ma si deve consegnare stima", ha detto ancora.
La famiglia: "Grazie a tutti"
"Grazie a tutti, a tutte le istituzioni, alla Chiesa e alla comunità. Grazie a tutti coloro che con tutta la dolcezza del caso ci stanno facendo sentire la vicinanza in questo momento di immenso dolore". È il messaggio della famiglia di Giulia e Alessia Pisanu, letto al termine del funerale in chiesa dal sacerdote don Francesco Vecchi. Al termine della cerimonia, un lungo applauso da parte delle tante persone presenti nella chiesa gremita. Quando i feretri sono stati portati all'esterno, sono stati lanciati in aria palloncini bianchi a forma di cuore.
Un paese in lutto
Due bandiere chiuse su sè stesse da un drappo nero, le vie del paese silenziose. È iniziata così la giornata di lutto cittadino per il funerale delle due sorelle Pisanu, Alessia e Giulia. La tragedia ha colpito il paese e ammutolito l’Italia intera che, ad oggi, non si dà spiegazione di quanto accaduto.
Una grossa corona bianca, dalle prime luci dell’alba ha svettato davanti alla chiesa della Madonna del Buon Consiglio in via XXI Ottobre. Dalle 8, poi, sempre nella chiesa, è iniziata la camera ardente e una processione silenziosa e triste ha iniziato ad avvicendarsi per portare un ricordo, un saluto alle due giovani sorelle decedute. All’ingresso della chiesa, un tavolino: un blocchetto e alcune penne a disposizione di tutti coloro che hanno voluto lasciare un saluto che rimarrà, poi, alla famiglia Pisanu.
Dentro due bare bianche, con i nomi incisi sopra e una pioggia di fiori bianchi e girasoli. La chiesa era straripante di fiori: alcuni di amici, altri arrivati sia dal Comune di Castenaso che di Riccione, ma anche da colleghi della famiglia, dal Judo Club locale, e dai titolari dei locali, bar e ristoranti, dove le due ragazze erano solite andare con la famiglia. Alle 9.30 l'arrivo dei rappresentanti delle istituzioni: dal comandante della stazione locale dei carabinieri, il luogotenente Andrea Levi ai rappresentanti della Polfer di Riccione fino al questore di Rimini, Rosanna Lavezzaro e al senatore Pier Ferdinando Casini. Per la Regione Emilia Romagna è arrivata anche Irene Priolo.
Il messaggio di Zuppi letto in chiesa
"La solidarietà supera ogni differenza e ci rende tutti più forti. Lo vivrete nella cerimonia di saluto a Giulia e Alessia, che unisce la terra e il cielo e ci farà sentire come siamo uniti nell'amore di Dio che ci vuole sempre e per sempre fratelli tutti": è questo il messaggio letto in chiesa dal sindaco di Castenaso che il Cardinale di Bologna Matteo Zuppi, presidente della Conferenza Episcopale, ha rivolto a tutta la comunità che si è stretta, con il lutto cittadino.
"Caro Sindaco - ha scritto Zuppi - desidero fare giungere attraverso di lei che rappresenta tutta Castenaso colpita dalla tragedia di Giulia e Alessia la mia partecipazione, unendomi ai cari don Giancarlo e don Francesco e a tutta la parrocchia che con passione ama e serve la vostra comunità. Ho visto come subito una istintiva vicinanza e solidarietà sia scattata tra di voi e verso di voi. Sono certo che siano state per la famiglia Pisanu e per voi tutti di grande consolazione davanti alla forza del male che divide e disperde la vita. Il mistero di Dio si rivela proprio nella condivisione con la nostra fragile umanità. Prego tanto perché questa fraternità si rafforzi, aiuti tutti a sentirsi parte di una comunità di persone che non lascia mai nessuno solo nelle difficoltà della vita, che non giudica ma aiuta".
Il sindaco : "Uno si crede incompleto ma è soltanto giovane"
"Alle volte uno si crede incompleto ed è soltanto giovane". Ha scelto queste parole di Italo Calvino il sindaco di Castenaso, Carlo Gubellini, per l'ultimo saluto alle sorelle Alessia e Giulia. Prendendo la parola nella chiesa della Madonna del Buon Consiglio di Castenaso, dove si sono svolti i funerali delle due ragazze, Gubellini si è rivolto proprio ai giovani: "Non siete un problema né tantomeno siete il problema del nostro tempo. Siete il presente, siete non una, ma la risorsa per qualcosa di veramente bello che ciascuna generazione cerca di costruire faticosamente". Aggiunge il sindaco: "A voi ragazzi la possibilità di capovolgere tutto, anche il dolore e la rabbia che state provando questo momento".
Anche a nome dei familiari, il primo cittadino ha ringraziato "le tantissime persone che hanno voluto essere qui oggi come segno di vicinanza, affetto e solidarietà". Gubellini ha poi ringraziato le istituzioni presenti. "Dobbiamo camminare uniti e andare nella stessa direzione", l'appello del sindaco.
Lo strazio dei genitori di Alessia e Giulia
Mezz'ora prima dell’inizio della funzione, da una stradina laterale, e contornata dai parenti e, in primis dal fratello, è arrivato il padre Vittorio mano nella mano con Tania, la madre delle sorelle morte a Riccione. Il volto scuro di tristezza tra l’affetto dei cari.
Strade chiuse per ricordarle in silenzio
Dalle 10.30 su disposizione del parroco e dell’amministrazione comunale via XXI Ottobre è stata chiusa al traffico da via dello Sport a via Nasica per evitare che il traffico disturbasse la funzione. E un’autobotte di Hera è stata messa a disposizione, visto il caldo, per dare da bere ai presenti.
"Uno strazio – ha sussurrato in lacrime lo zio –, un qualche cosa che non si può spiegare. Erano ragazze d’oro, alla loro età non si può morire in quel modo". Ad annunciare l’addio, aperto a tutti perché le sorelle "erano conosciutissime e amatissime in paese", è stata la stessa famiglia Pisanu, "affranta per l’immatura e tragica scomparsa delle adorate Giulia ed Alessia".
Tanti perché
A celebrare la santa messa don Francesco Vecchi e don Giancarlo Leonardi. "Ho incontrato i genitori – spiegava l’altro pomeriggio il primo –, ho cercato di portare un po’ di conforto in un momento così tragico e devastante. Preghiamo per loro. Ora un po’ di riserbo dopo tante parole". Parole e solidarietà per Vittorio e Tania che da domenica sono stati letteralmente inondati dall’amore e dall’affetto di parenti (molti saliti dalla Sardegna), amici ma anche semplici conoscenti che hanno fatto la spola nella villetta di Madonna di Castenaso, tra via Carlina e via Montanara. "Non mi do pace – continua a dire Tania –. Come può essere successo tutto questo alle mie ragazze?".
L’inchiesta
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La ricostruzione di quanto avvenuto domenica all’alba, dopo una notte in discoteca, ormai è sempre più nitida, anche se le telecamere in stazione a Riccione, pur funzionanti, non hanno ripreso l’impatto. Fondamentale, tra i racconti dei testimoni oculari (6 fin qui) ascoltati dalla Polfer romagnola, quello fatto dal macchinista del Frecciarossa. Il treno, diretto verso Bologna, non doveva fare fermata a Riccione. Il macchinista vede in lontananza una prima sagoma. È quella di Giulia, la più grande delle sorelle (17 anni). Giulia è lì, "come impietrita", raccontano altri testimoni. "Stava in mezzo al binario, ferma, con lo sguardo in direzione del treno", racconta il macchinista. Pochi istanti e scorge anche Alessia, la sorella minore (15). Dapprima seduta sulla banchina, scende sul binario per portare via Giulia. Per un attimo prova a tornare verso la banchina, per mettersi in salvo. Ma è tardi.