PAOLO ROSATO
Cronaca

Giovanni Gordini: "Difendo la sanità pubblica e corro con de Pascale"

In campo il medico che soccorse Senna, ex direttore dell’emergenza all’Ausl "Cau da migliorare. Le polemiche sulla mia candidatura? Il giudizio alle urne" .

Giovanni Gordini: "Difendo la sanità pubblica e corro con de Pascale"

Nella tragedia per Ayrton Senna, "quel grave incidente mostrò al mondo come era organizzata ed efficente il sistema sanitario pubblico emiliano-romagnolo. E fu di grande aiuto per lo sviluppo di quel sistema".

Il ricordo, doloroso, dell’elicottero sopra il Tamburello all’autodromo di Imola accompagna da 30 anni Giovanni Gordini. Quel giorno soccorse insieme all’equipe del 118 uno dei più grandi piloti della storia dell’automobilismo, che in condizioni irrecuperabili morì all’ospedale Maggiore. In quello stesso ospedale, l’ex direttore dell’emergenza ha scritto diverse pagine importanti per la sanità italiana e territoriale. E oggi si candida nella civica di Michele de Pascale, alle prossime Regionali.

Quali sono gli aspetti da migliorare nel sistema sanitario?

"Questa fase di contrazione delle risorse, non da adesso, ci pone in una situazione più critica rispetto ad altri Paesi. Posto che molti pensano che quel salvadanaio debba crescere, dobbiamo prima pensa a fare con quello che c’è. Penso in primis alla protezione di tutti quelli che fuggono dal sistema sanitario, in particolare dai pronto soccorso, tanti sono giovani. Dobbiamo capire quali sono gli interventi di stabilizzazione e di riconoscimento economico da fare, prima ancora che i medici e infermieri possano essere assunti".

Un altro punto?

"Serve un potenziamento dei riconoscimenti economici e professionali per seguire i pazienti dopo che sono dimessi dagli ospedali. Questo del post ospedaliero è uno snodo importantissimo da portare a galla, serve un accordo tra tutti i professionisti, medici e infermieri, e non solo del settore, per non delegare la programmazione di quella fase alla sola politica. Un problema enorme che hanno ora gli ospedali è quello dei cosiddetti black blockers tra i ricoverati che non hanno sede adatta fuori dagli ospedali per acuti, dei pazienti che arrivano ai pronto soccorso e che non si riescono più a ricoverare. E lì ci sono soprattutto anziani, fragilità e marginalità economiche e sociali".

De Pascale ha battuto molto sulla gestione dei Cau e sulla ‘appropriatezza’ delle cure’.

"I Cau sono una svolta recente che può essere sicuramente migliorata in accordo con i medici di medicina generale, è una risposta che cresce e che si consoliderà. Sull’appropriatezza, contano molto comunicazione e relazione con i pazienti, va capito come ‘raccontare’, diciamo così, la verità e le evidenze cliniche. E poi è fondamentale che il sistema pubblico eserciti la sua capacità di committenza e che guidi il sistema privato. Gli esami e le diagnostiche da fare li deve decidere il pubblico".

La sua candidatura ha suscitato polemiche. ‘Inaccettabile, non si può delegare una riforma radicale a chi la sanità l’ha sfasciata’, ha dichiarato FdI.

"Deciderà chi andrà a votare. Difendo un sistema che ho servito e che va migliorato".

L’era Covid, il lascito?

"Che la relazione è tempo di cura. E in quel periodo chi non lo aveva ancora imparato, ha capito che è un aspetto cruciale".