Bologna, 22 marzo 2024 – Sarà giudicato con rito abbreviato ‘secco’ – quindi solo sulla base degli atti contenuti nel fascicolo del pubblico ministero, senza possibilità di ulteriori acquisizioni probatorie – Giovanni
Favia, ex esponente del Movimento 5 stelle e ora gestore di locali, a processo per violenza sessuale.
Lo ha disposto il gup Roberta Malavasi, accogliendo la richiesta avanzata dallo stesso Favia nel corso dell’udienza preliminare di ieri mattina, fissando l’inizio del procedimento per maggio.
All’origine del processo, la denuncia di una ragazza, ora assistita dall’avvocato Barbara Iannuccelli, con cui Favia aveva avuto una relazione. Il fatto contestato risalirebbe alla notte tra il 5 e il 6 novembre 2021.
A chiedere il rinvio a giudizio dell’ex esponente M5s è stato, a gennaio, il pm Tommaso Pierini, dopo che giugno il gip Domenico Truppa aveva ordinato l’imputazione coatta. Inizialmente il pm aveva chiesto l’archiviazione, ma la legale della donna si era opposta, così Truppa aveva ordinato l’imputazione coatta per il reato di violenza sessuale, disponendo invece l’archiviazione per le contestazioni di stalking e lesioni. Da parte sua Favia, rappresentato dall’avvocato Francesco Antonio Maisano, si è sempre difeso sostenendo di essere stato denunciato pretestuosamente dalla donna a seguito della fine della loro relazione.