
Bologna, 25 marzo 2025 – Nove ragazzi sono già arrivati alla Dozza, tre sono stati trasferiti dal Pratello. Sono i primi ospiti della sezione minorile, aperta nel padiglione del carcere bolognese che fino a pochi giorni fa ospitava i detenuti del Penale. Si tratta di giovani adulti, ossia ragazzi tra i 18 e i 25 anni, che resteranno solo temporaneamente tra le mura del carcere dei ‘grandi’, assolutamente "separati" da questi ultimi. "Attendiamo la consegna di tre istituti minorili nuovi, riqualificati, a Lecce, l’Aquila e Rovigo, che ci hanno assicurato verranno completati per la fine dell’estate", ha spiegato il sottosegretario alla Giustizia Andrea Ostellari, presente ieri mattina alla casa circondariale bolognese, dove è stata ‘inaugurata’ questa esperienza, prima del suo genere in Italia. Ostellari, seduto tra il capo dipartimento per la Giustizia minorile e di comunità Antonio Sangermano e il provveditore per l’Emilia-Romagna e le Marche Silvio Di Gregorio, ha tenuto a sottolineare l’importanza di un lavoro sinergico, tra tutte le istituzioni, "perché noi arriviamo dopo, quando il reato è commesso. Invece serve investire in educazione e prevenzione, con tutti gli attori, dalle famiglie alle scuole, fino al mondo dello sport".

La soluzione, insomma, non è costruire nuove carceri, ma far funzionare un sistema complesso, di cui Ostellari ha avuto modo di parlare, ieri mattina, anche col sindaco Matteo Lepore e con il presidente della Regione Michele de Pascale. Valutando, anche, di estendere all’Emilia-Romagna il progetto già avviato in Lombardia, con la creazione di "comunità socio-educative in grado di intercettare le devianze", ha spiegato Ostellari. Perché l’aumento della violenza minorile, che determina a sua volta il sovraffollamento degli Ipm, è un dato di fatto: "Quando siamo arrivati nel 2022 c’erano 380 detenuti, oggi siamo arrivati a 611, con picchi di 630. Con questo numero crescente è difficile garantire percorsi di vera rieducazione ed educazione nei confronti dei giovani adulti". A incidere su questi numeri, con il sottosegretario che ha respinto l’ipotesi di un appesantimento legato al decreto Caivano, inciderebbe invece l’aumento di stupri, tentati omicidi, omicidi, maltrattamenti e aggressioni alle forze dell’ordine". Reati commessi, sempre più spesso, da minori stranieri non accompagnati: "Oggi – ha spiegato Ostellari – il 51% dei detenuti minori sono stranieri, la maggior parte non accompagnati. Su questo bisogna riflettere. Ognuno deve metterci la propria determinazione e impegno". A confermare questa tendenza, i numeri: dei nove ragazzi arrivati ieri alla Dozza, solo due sono italiani.
Nella nuova sezione della Dozza, in questi giorni arriveranno fino a 26 ragazzi, su una capienza di 50. A occuparsi di loro, sei funzionari giuridico-pedagogici, tre esperti ex art. 80, 20 agenti della penitenziaria e quattro dipendenti della Giustizia minorile. Intanto, il 7 aprile inizieranno anche i lavoro di ristrutturazione al Pratello: partiranno dalla palazzina che ospita i servizi della giustizia (non l’Ipm). Gli interventi interesseranno anche la comunità di prima accoglienza: i ragazzini arrestati verranno ospitati al Cpa di Ancona in attesa della convalida.