REDAZIONE BOLOGNA

Giornata prematuri Bologna, un cucciolo di panda rallegra l'ospedale dei bimbi

La mascotte disegnata nel reparto regala dolcezza. E il Gozzadini si illumina di viola

Foto: Paolo Righi per il Sant'Orsola

Bologna, 16 novembre 2021 - Il cucciolo di panda Pan va ad abitare nella Neonatologia del Gozzadini insieme ai bimbi piuma perché nati prematuri. Ed proprio a questi piccolini che è dedicata Giornata Internazionale della Prematurità che domani, 17 novembre, illuminerà di viola l’ospedale dei bimbi, il Gozzadini

Inoltre, l'Associazione Cucciolo ha donato all'Unità Operativa di Neonatologia, diretta dal prof. Luigi Corvaglia, un ecografo all'avanguardia e gli allestimenti delle 13 camere singole del reparto dedicate ai piccoli nati prematuri, per un valore di oltre 113.000 euro

Dal Day Hospital al Reparto e alla Terapia Intensiva Neonatale (Tin), Pan vive e corre sui pannelli e le vetrofanie delle pareti della Neonatologia. La mascotte, firmata dalla designer Sally Gallotti, regala colore e dolcezza per creare un clima accogliente e un impatto più sereno con l'ambiente ospedaliero.

Le 13 camere singole di cui è dotato il reparto sono state attrezzate per poter far trascorrere con privacy e in tranquillità le ore della giornata: in ognuna di esse a disposizione una comoda poltrona per allattare e riposare, fasciatoio, scalda-biberon, tiralatte e frigorifero, per un ambiente intimo a misura di mamma, papà e bebé. Completa il progetto la donazione di un sistema ecografico di ultima generazione che consentirà diagnosi sempre più precoci e precise spostando il bambino il meno possibile dalla sua camera e dalla sua culla.

In Italia nascono ogni anno oltre 30.000 prematuri (il 7% del totale), bambini partoriti prima della 37esima settimana di età gestazionale. La permanenza in Tin del neonato dipende dal momento in cui nasce e dalle sue condizioni. Ovvero dalle 4 settimane ai 4 - 5 mesi, a volte anche per un periodo maggiore. In questo lungo percorso è importantissima la possibilità data ai genitori di stare accanto al proprio bambino durante l'intero arco della giornata.

La "zero separation", ovvero la capacità di sostenere la vicinanza dei genitori al neonato e di riconoscerne il ruolo non di semplici visitatori ma di capacità curante, è il criterio che ha guidato e che guida la "vita" di questo reparto di neonatologia del Sant'Orsola.

"Ho due figli, entrambi nati prematuri, cresciuti qui al Sant'Orsola - racconta la presidente dell'Associazione Cucciolo Michela Mian - e proprio l'esperienza di mamma mi ha portato a volere fortemente e a realizzare questo progetto di umanizzazione e accoglienza, che seguirà il reparto quando nascerà il Nuovo Polo Materno Infantile: tutte le illustrazioni, insieme agli arredi, sono infatti state realizzate su pannelli amovibili e saranno trasportati nelle nuove sedi".

La Neonatologia, con la sua Tin, è riconosciuta a livello regionale come centro di terzo livello per l'assistenza al neonato. Il reparto, dove si curano tutte le patologie del nato pretermine o giunto a termine di gravidanza, è dotato dei più avanzati macchinari tecnologici e vi lavora un'équipe altamente specializzata. Qui si curano neonati di 23 -24 settimane di gestazione e di peso anche inferiore ai 700 grammi, tra i quali più del 50% ha la possibilità di sopravvivere in buone condizioni.

Ogni anno, circa cinquanta bambini nati presso l'Ostetricia del Policlinico sono al di sotto di 1,5 kg di peso e altri presentano sin dalla nascita patologie congenite e/o croniche che necessitano, spesso, di Terapia Intensiva e assistenza continua. Piccoli neonati che senza le cure e l'assistenza altamente specialistica, non riuscirebbero a sopravvivere e a diventare bimbi sani. Complessivamente nella Tin del Sant’Orsola ogni anno vengono ricoverati circa 350 neonati in situazioni critiche, provenienti anche da altri ospedali della Regione, anche con patologie specialistiche (neurologiche, neurochirurgiche, cardiologiche, cardiochirurgiche, metaboliche, nefrologiche, chirurgiche, ecc), che richiedono l’assistenza multidisciplinare che il Sant’ Orsola può fornire. Negli ultimi anni inoltre l’Unità operativa di Neonatologia e Terapia Intensiva Neonatale ha sviluppato e approfondito il tema delle cure palliative perinatali, raffinando percorsi assistenziali avanzati, dedicati anche ai quei bambini che per condizioni gravissime, congenite o acquisite, non hanno possibilità di sopravvivenza, ma meritano comunque le migliori cure ed attenzioni, insieme ai loro genitori. “Tutti questi bimbi, particolarmente fragili - spiega il professor Luigi Corvaglia - sempre a rischio di sviluppare complicanze come infezioni, enterocolite necrotizzante o problematiche cardiologiche ed emodinamiche importanti, hanno bisogno di tutto il nostro impegno e dedizione. Per curarli al meglio sono fondamentali le attrezzature all’avanguardia, le competenze mediche e infermieristiche specialistiche ma è altrettanto importante l’attenzione al benessere e al supporto dei loro genitori, che attraversano un periodo difficilissimo della loro vita. L’accesso libero ai reparti da parte dei genitori, il loro coinvolgimento attivo nei percorsi di cura e l’attenzione a migliorare il loro benessere, supportandoli psicologicamente e cercando di creare ambienti il più possibile accoglienti e gradevoli, fa parte della qualità del nostro lavoro. Questo percorso di umanizzazione pittorica insieme al supporto psicologico, a cui il Cucciolo ha dedicato e dedica tante risorse rientrano proprio in questo tentativo di rafforzare i genitori per renderli un potente strumento di cura, utili a se stessi e ai loro bambini. Ormai da tempo abbiamo capito che non basta la sola tecnologia, ci vuole testa e cuore e le partite difficili non si vincono mai da soli”.