AMALIA APICELLA
Cronaca

Gianluca Guidi: "Ecco a voi il mio Sinatra"

L’artista lunedì al Duse propone uno show dedicato al grande performer americano. "Quando mio padre Dorelli visse a New York"

Gianluca Guidi: "Ecco a voi il mio Sinatra"

È stato uno dei protagonisti dello spettacolo del Novecento. Cantante, attore, produttore, il primo a scegliere una vocalità pop e un fraseggio contaminato da jazz, blues e lirica. In due parole: ‘The Voice’. A lui, Gianluca Guidi dedica lo spettacolo ‘Sinatra the man and his music’. Siciliano di padre, ligure di madre, controverso per molti aspetti, Sinatra ha incantato Guidi fin da bambino, complice il papà Johnny Dorelli che riempiva la casa di suoi dischi. Sul palco del Teatro Duse, lunedì alle 21, l’attore e cantante Gianluca Guidi, accompagnato da Stefano Sabatini al pianoforte, Dario Rosciglione al contrabbasso e Marco Rovinelli alla batteria, ripercorrerà la carriera di Frank Sinatra, tra musica e parole, raccontando anche curiosità e aneddoti sulla sua vita, dagli amori tormentati con Ava Gardener o Lauren Bacall ai rapporti con la famiglia Kennedy.

Guidi, la musica di Frank Sinatra entrò nella sua vita quando era un bambino. Si ricorda il primo incontro?

"A casa c’era una serie di dischi che aveva comprato mio padre, lui e mia mamma (l’attrice e ballerina Lauretta Masiero, ndr) erano degli appassionati. Me ne capitò uno tra le mani con Count Basie, diretto da Quincy Jones, che si intitolava ‘It might as well be spring’. Era una musicasetta e la consumai dentro il mio walkman (lettore, ndr). Così entrai in confidenza con Sinatra e Quincy Jones".

Di Sinatra si è detto moltissimo, svelerà qualche aspetto inedito?

"Di inedito c’è molto poco. Io aggiungo al racconto degli aneddoti di mio padre, che è stato definito il Frank Sinatra italiano. Ha vissuto a New York per undici anni dopo la guerra, alcuni giornali hanno scritto che lui e The Voice fossero cugini, naturalmente non era vero. Nello spettacolo ci sarà anche un cameo virtuale di Johnny Dorelli".

Suo padre e Sinatra si sono mai conosciuti?

"No, mio padre incise numerosi brani di Sinatra tradotti in italiano. Rischiarono di incontrarsi, ma non si conobbero mai".

Lei però ha conosciuto il figlio di Sinatra…

"Sì, moltissimi anni fa, Frank Sinatra Junior stava facendo una tournée in Italia. Io cantavo in un locale di Milano, una sera venne a sentirmi e l’impresario mi propose di fare una tournée assieme a lui. Poi venne fuori il fatto che avrei dovuto usare il nome ‘Johnny Dorelli Junior’ e allora declinai subito".

Quanto deve, a livello artistico, all’influenza di Sinatra che ha avuto fin da bambino?

"Ho sempre cercato di cantare dando importanza alle parole, pensando al senso di ciò che stavo pronunciando, come faceva lui".

E a suo padre Johnny Dorelli?

"Mio padre e mia madre sono stati i maestri inconsapevoli nella mia vita artistica. Fin da piccolo ho frequentato teatri, camerini e alberghi. Noi, figli del ‘sindacato’, o finiamo per odiare il mondo dello spettacolo, oppure imbrocchiamo la strada".