FEDERICA ORLANDI
Cronaca

Giampaolo Amato e i farmaci della discordia: "Era mia moglie ad assumerli da sola"

La difesa del medico arrestato per la morte di Isabella Linsalata: "Non le ho mai somministrato alcunché. Una volta mi disse: ‘Prendo poca roba per stare un po’ calma, in questo momento ho troppe preoccupazioni’"

Giampaolo Amato in una foto durante una vacanza a New York

Bologna, 14 aprile 2023 – Giampaolo Amato da sabato scorso è in carcere, accusato dell’omicidio aggravato della moglie Isabella Linsalata, il 31 ottobre 2021. Ed è pure indagato per la morte, avvenuta il 9 ottobre dello stesso anno e, pare, con le medesime modalità della figlia, della suocera Giulia Tateo. Ma il sessantaquattrenne, medico oculista dell’Ausl e in passato medico sportivo della Virtus, si professa innocente. E, con i suoi avvocati Gianluigi Lebro e Cesarina Mitaritonna, attende la fissazione dell’udienza da parte del tribunale del Riesame. Il movente più forte che avrebbe avuto per uccidere, secondo la Procura e il gip Claudio Paris che ha disposto la misura cautelare, è quello sentimentale, dato che Amato aveva da anni una relazione con un’altra donna.

“È successo quello che non pensavo – ammette lui durante uno degli interrogatori durante le indagini –: mi sono innamorato di un’altra persona, notevolmente più giovane. Mia moglie ne è venuta a conoscenza un mese dopo l’inizio della relazione. Ne abbiamo parlato tutta la notte e poi i nostri rapporti sono andati avanti così, tra alti e bassi. Abbiamo deciso di comune accordo di continuare a vivere insieme". Il matrimonio, così come la storia parallela, stando al racconto dell’indagato prosegue tra alti e bassi. Ma le cose con Isabella stavano migliorando, proprio "nell’autunno 2021: ho avuto e mostrato un riavvicinamento con mia moglie e contemporaneamente mi sono allontanato" dall’altra donna, rivela Giampaolo. Che riferisce anche di come i due si siano poi rivisti dopo il decesso della consorte, ma poi si siano lasciati e siano "in stand-by", spiega.

Sulle benzodiazepine trovate nelle urine della moglie a maggio 2019, dopo che la sorella l’aveva trovata intontita e che lei aveva raccontato di una "bottiglia di vino" offertale dal marito, Amato spiega: "Tanto tempo dopo questo episodio, Isabella mi ha raccontato degli esami e dell’esito. Mi è sembrato strano, lei non ha quantificato i valori, ma qualche volta prendeva farmaci per stare tranquilla". E chiarisce: "Non ho mai somministrato a Isabella, a sua insaputa, delle benzodiazepine. Che lei lo temesse è una novità che scopro oggi ed escludo". Anzi, quando lei gli riferì delle analisi, "Mi ero preoccupato, anche se lei minimizzò. Mi disse in maniera abbastanza tranquilla ’no, prendo poca roba per stare un po’ calma, in questo momento ci sono duemila preoccupazioni, ci sta. E io le dissi: sì, ma mi raccomando". E sugli addormentamenti improvvisi ricorda un aneddoto: "Fin da ragazzi lei si addormentava presto, scherzavamo anche su questo. Una volta è rimasta famosa, ci trovammo con amici in moto in autogrill e lei disse ’Uhm che dormita’: si era appisolata in moto. Da quel momento avevo il terrore quando la caricavo...".