Bologna, 20 aprile 2023 – Cronologia di un’inchiesta. Di una famiglia che non si è rassegnata alle apparenze e che, se il quadro dell’accusa verrà confermato, è stata travolta dall’immane tragedia di un omicidio. Forse addirittura di due: perché oltre che della morte di sua moglie Isabella Linsalata, 62 anni, trovata senza vita nel suo letto in via Bianconi il 31 ottobre 2021, Giampaolo Amato, medico sessantaquattrenne, è indagato pure per quello della suocera Giulia Tateo, che il 9 ottobre 2021, quando è venuta a mancare, aveva 87 anni.
Ma come si sono evolute le indagini che hanno portato a riqualificare quella che al primo esame istologico e autoptico era apparsa una morte naturale, in un caso di possibile omicidio?
In realtà, gli approfondimenti sono scattati quasi subito: appunto quando gli esiti dell’autopsia eseguita dai due medici legali dell’Ausl non hanno potuto stabilire con certezza la causa della morte di una donna in salute e nel pieno degli anni come era Isabella. Gli esami polmonari avevano presentato infatti una "incongruenza" fra il dato "macroscopico e quello istologico", con quest’ultimo che risultava "compatibile con un’asfissia meccanica violenta". E i medici avevano ritenuto fosse il caso di allertare l’autorità giudiziaria, così come i familiari della vittima, che a quel punto hanno visto materializzarsi i più atroci sospetti.
È febbraio 2022. La sorella di Isabella riferisce ai carabinieri degli episodi di narcolessia della parente e degli esami positivi alle benzodiazepine di due anni prima, e i sospetti sul fatto che a somministrargliele a sua insaputa fosse stato proprio il marito, coinvolto in una relazione extraconiugale. Viene allora nominato dalla Procura il consulente Guido Pelletti e dalla difesa altri tecnici. Così – è marzo – Amato scopre di essere indagato per la morte della moglie. Lo stesso fa l’amante, che dopo essere sentita dagli inquirenti lo lascia. Si arriva a ottobre 2022. Gli accertamenti sono stati lunghi. Gli esiti della nuova autopsia parlano di intossicazione acuta da farmaci, Midazolam (benzodiazepina di uso ospedaliero) e sevoflurano, anestetico da sala operatoria. La difesa propone invece un coagulo intra-cardiaco. Ipotesi respinta da Pelletti, che non ne trova prove nei polmoni.
L’esito di questa nuova autopsia allarma i familiari di Isabella più che mai. Assistiti dagli avvocati Francesca Stortoni e Maurizio Merlini, presentano una nuova richiesta: riesumare l’anziana mamma della donna, trovata morta nel suo letto nell’appartamento comunicante con quello del genero e della figlia appena 22 giorni prima della scomparsa di quest’ultima. A gennaio 2023 si procede. L’esame è ancora in corso, ma i primi risultati rilevano nel corpo della madre tracce delle stesse sostanze che si presume siano state letali per la figlia. Ora Amato, medico oculista molto noto in città, vede ben due terribili accuse pendere su di sé.