
Il teatro comunale Laura Betti di Casalecchio di Reno: la gestione ha acceso lo scontro in Consiglio
Nessun rinnovo automatico. Dopo dieci anni di gestione di Ater Fondazione, il Comune di Casalecchio intende mettere a bando la gestione del teatro comunale Laura Betti. Ed è di nuovo scontro tra maggioranza e opposizione di centrosinistra, che prima in commissione e poi in consiglio comunale si sono schierati ancora una volta su fronti opposti.
Con Saverio Vecchia, Massimo Masetti e Antonella Micele che osservano come "la giunta abbia manifestato l’intenzione di non proseguire il rapporto con l’Associazione teatrale Emilia Romagna, di cui il Comune di Casalecchio è socio fondatore della relativa fondazione a partecipazione pubblica. Chiediamo che venga resa pubblica la riflessione che l’ha condotta a scegliere di interrompere il rapporto con Ater Fondazione e col progetto di circuito promosso dalla Regione Emilia-Romagna con indubbio valore riconosciuto dalla normativa regionale e nazionale, anche in considerazione del fatto che nessuna affermazione dell’amministrazione ha mai fatto rilevare delle criticità rilevanti e che la scelta di mutare il vigente modello gestionale non è stato annunciato negli obiettivi programmatici".
Dalla discussione in commissione erano già emerse valutazioni relative al numero di spettatori paganti e al tipo di programmazione che il gestore ha inserito nei cartelloni degli spettacoli. "Spesso produzioni teatrali caratterizzate da temi e impostazioni politiche e ideologiche. Cartelloni che limitano la fruizione del nostro teatro dove si potrebbe dare spazio alla musica, al cinema, alle compagnie locali...", osserva Andrea Tonelli dell’opposizione di centrodestra.
Secca la replica dell’assessore alla cultura, Andrea Gurioli, che dice di trovarsi "di fronte a una caso peculiare: le opposizioni che contestano al Comune l’indizione di un bando invece di una assegnazione diretta" per poi aggiungere che "sulla gestione del teatro nessun conflitto con la Regione, con cui ci siamo confrontati in vista del termine della convenzione con Ater e che abbiamo sempre informato degli intendimenti dell’ente, partendo dal dato che negli oltre 300 Comuni della regione i teatri gestiti da Ater sono circa una ventina. Nessun isolamento, ma un’apertura al mercato tramite bando come avviene quasi dappertutto nel quale daremo precise linee di indirizzo con la priorità di far convivere qualità a fasce di prezzo agevolate affinché l’offerta culturale sia per tutti".
Gabriele Mignardi