ZOE PEDERZINI
Cronaca

Gessi patrimonio Unesco, la presentazione: “Valorizzazione e tutela per questi incantevoli luoghi”

Il presidente dell’Ente Parchi Ceccoli: “Arriverà un interesse turistico e culturale che va, anzi, incanalato al meglio, ma sempre tenendo a mente la salvaguardia di questi preziosi territori come i Gessi e le grotte della zona”

Gessi emiliani patrimonio dell'Unesco

San Lazzaro (Bologna), 9 dicembre 2023 - Una Sala di Città gremita, quella di stamattina in Comune a San Lazzaro, per la presentazione ufficiale alla cittadinanza del riconoscimento dei Gessi emiliani a patrimonio Unesco. Ma facciamo un passo indietro. Era il 19 settembre scorso quando è arrivata l’ufficialità: i Gessi e alcune grotte dell'Appennino emiliano-romagnolo entrano nella lista dei beni naturali del Patrimonio Mondiale dell'Umanità.

Un 'premio' che tocca quattro province, quelle Bologna, Reggio Emilia, Ravenna e Rimini, e porta a 16 i siti Unesco riconosciuti a vario titolo in Emilia-Romagna. La decisione era stata presa dal Comitato internazionale dell'Unesco riunito a Riyad, in Arabia Saudita. Con l'inserimento nella lista Unesco le grotte e i fenomeni carsici che si trovano nelle rocce evaporitiche di gesso e sale sono ufficialmente riconosciute per le loro caratteristiche di unicità e rappresentatività a livello mondiale. Questo quanto presentato in mattinata.

Nel dettaglio sono sette le aree coinvolte. A livello locale bolognese troviamo i Gessi di Zola Predosa (sito Natura 2000), Gessi Bolognesi (il Parco Regionale dei Gessi Bolognesi e Calanchi dell'Abbadessa). Così il presidente dell’Ente Parchi Emilia Orientale Sandro Ceccoli: “Abbiamo voluto, alla presenza anche dei sindaci di San Lazzaro, Pianoro e Zola, questo incontro per parlare dell’ importante riconoscimento che i nostri gessi hanno ricevuto entrando nel World Heritage Unesco. Non era scontato, ma crediamo che l’Emilia e Bologna piacciano all’Unesco per le tante particolarità che abbiamo e lo dimostrano i riconoscimenti ottenuti negli ultimi anni, a partire dai portici. Questo riconoscimento fa sí che ci sia periodica verifica del bene con quanto dichiarato, ma bisogna essere cauti. Questo riconoscimento ci fa, però, assumere responsabilità nuove: arriverà infatti un interesse turistico e culturale su questo territorio che non deve essere controproducente e che va, anzi, incanalato al meglio, ma sempre tenendo a mente la salvaguardia di questi preziosi territorio come i Gessi e le grotte della zona, tra le altre quelle del Farneto e della Spipola”.

“Sono emozionata e soprattutto grata del lavoro immenso fatto in questi anni da Ceccoli e Bianco, e dall’assessore regionale Barbara Lori, per il territorio - ha dichiarato il sindaco di San Lazzaro Isabella Conti -. Tutti i meravigliosi calanchi, le loro grotte e i percorsi che ho fatto fin dall’infanzia e che mi hanno educata al rispetto dell’ambiente, ora potranno essere sotto gli occhi di tutto il mondo. Questo mi riempie di gioia, ma preoccupa: la valorizzazione è straordinaria in questi termini, ma responsabilizza ciascuno di noi sulla tutela di questi ambienti, responsabilizzazione che andrà fatta anche nei cittadini stessi. Più aumenta l’afflusso di persone, più questi posti così preziosi rischiano di essere presi d’assalto e dovremo essere meticolosi. Dobbiamo amare questa terra e preservarla sempre dal consumo di suolo”.

A margine si è poi espresso anche l’assessore sanlazzarese al Parco dei Gessi: “La scelta di celebrare proprio presso il Municipio di San Lazzaro l'iscrizione alla Lista dei siti Patrimonio Mondiale dell’Umanità Unesco dell'area carsica gessosa interna al perimetro dell'Ente Parchi Emilia Orientale non è casuale, ha invece un alto valore simbolico. Infatti è proprio all'interno del Municipio, dagli amministratori comunali di San Lazzaro che germogliò, alcuni decenni fa, la scelta politica di arrestare l'attività estrattiva delle cave di gesso, decisione per quei tempi rivoluzionaria e pionieristica che diede il via al percorso poi evoluto fino all'istituzione del Parco dei Gessi e oggi al riconoscimento Unesco”.

Non è mancata, però, la polemica. Fuori dalla Sala di Città, prima dell’incontro, si sono radunati i cittadini del Comitato Val di Zena. Assiepati, silenziosi, ma con uno striscione alla mano che recita: “Mettete in sicurezza la Val di Zena”. Così dal comitato: “Siamo più che contenti che ci sia valorizzazione del territorio, ma questo si deve coniugare con una urgente messa in sicurezza del territorio, distrutto dall’alluvione e con un’accurata prevenzione basata su studi scientifici. I lavori fatti fino ad ora nello Zena e sugli alvei è del tutto insufficiente. Chiediamo che la Regione deleghi i Comuni ad intervenire per questo genere di lavori e chiediamo anche che il Comitato venga coinvolto attivamente nelle riunioni che riguardano il Parco”.