ANDREA BONZI
Cronaca

Garisenda, il sindaco di Bologna: “Nessun ritardo, è l’occasione per ripensare il centro”

Matteo Lepore: "Mi sono assunto le responsabilità e sono intervenuto". Cantiere fra tre settimane: "Un anello metallico per le fondamenta, poi un cilindro coprirà l’edificio: non ci saranno tiranti o gabbie"

Bologna, 1 novembre 2023 – Tre settimane, e poi inizierà il cantiere della Garisenda. "Prima installeremo una cintura di metallo alta in alcuni punti 2 metri e in altri 4-5 metri, per proteggere i negozi e le attività più prossime".

La torre Garisenda e il sindaco di Bologna Matteo Lepore
La torre Garisenda e il sindaco di Bologna Matteo Lepore

Poi, più avanti, l’incapsulamento della Torre stessa "in un cilindro metallico che la coprirà, salvaguardandola durante la ‘cura’ a cui sarà sottoposta. Non ci saranno tiranti, né una sarà una casa di vetro, non è possibile perché deve reggere 4.000 tonnellate in caso di caduta". Il sindaco Matteo Lepore traccia l’immediato futuro dell’intervento sulle Torri. Lo fa dal Giappone, dove è in missione con il Teatro Comunale. E cerca di spegnere le polemiche, con Roma che, senza giri di parole, ha accusato palazzo D’Accursio di essersi mosso in ritardo sulla questione.

Il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, parla di "pericolo sottovalutato”. E il vice ministro Galeazzo Bignami la esorta a “tirare fuori” la lettera della Soprintendenza e i verbali del Comitato. Cosa risponde?

"Sto avendo un buon rapporto con il ministero e intendo proseguire. Il vice ministro Bignami si occupa di aeroporti, il mio dovere è quello di confrontarmi con Sangiuliano. Più che di ritardi, però, parlerei di anticipo: mi sono assunto le responsabilità, ho attivato la Protezione civile e il monitoraggio giornaliero della Garisenda, e impostato un piano di salvaguardia e di restauro, chiamando una ditta specializzata (la Fagioli, ndr) per metterla in sicurezza. Insomma, ho ascoltato le voci più preoccupate del comitato, che non ha una posizione univoca sul tema. Al comitato ho chiesto la relazione conclusiva con tutti i dati, i membri stanno trovando la sintesi".

E sulle carte?

"Non facciamo confusione, gli incontri del comitato sono verbalizzati, e sono pubblici, mentre la la lettera della Soprintendente è stata scritta su richiesta del ministero. Che la renda nota io...".

Ma la torre rischia davvero di crollare o no?

"Monitoriamo tutti i giorni con i sensori e la Protezione civile, per ora non abbiamo particolari rilievi, e ci sono già stati tre terremoti negli ultimi giorni. La Garisenda ha reagito molto bene".

Quando si installerà il Comitato di restauro guidato da Raffaella Bruni?

"L’ingegnere ha già preso un ufficio in piazza Liber Paradisus, dove inizierà a selezionare le competenze a livello locale, nazionale o internazionale che faranno parte del gruppo. Una proposta con cui mi confronterò con Sangiuliano".

Lei ha chiesto la tutela Unesco, i cui tempi sono lunghi.

"Lunedì è partita la missiva per chiedere l’allargamento del sito dei portici a Parigi, abbiamo scritto anche alla direttrice generale dell’Unesco, Audrey Azoulay. È un modo per informare l’Unesco del piano di salvaguardia che stiamo mettendo in campo. È un’occasione di far conoscere la nostra città e vivere questo evento di restauro della Garisenda come una svolta".

Si riferisce alla mobilità? La città non rischia di restare ‘spezzata’ in due per molto tempo?

"Di sicuro cambieremo il modo di vivere il centro storico più esteso d’Europa. Per ora manteniamo lo schema dei T-days nell’area via Rizzoli e Ugo Bassi. Ho letto i pareri di architetti e urbanisti di fama, e credo che una discussione sul tema vada approfondita. Nessun sindaco ha mai pedonalizzato totalmente, perché 100mila persone al giorno che salgono e scendono da via Rizzoli sono tante e, se la chiudi, bisogna dare loro un’alternativa valida. Altrimenti è come invitarle a prendere l’auto, mossa antistorica".

Quindi esclude una pedonalizzazione definitiva dell’area?

"Prima della questione Garisenda, la strada era chiara: con il Servizio ferroviario metropolitano nel 2024 e il tram (linea verde e rossa), si poteva pensare di rivedere la logica ‘passante’ in centro. Ora dobbiamo farlo per un motivo improvviso, ma non possiamo limitarci a scaricare il passaggio dei bus su Santo Stefano o Irnerio. Al ‘cantierone’ la città è sopravvissuta per due anni senza troppi disagi, ma non voglio creare problemi in altre parti della città. Non posso dire ora quanta parte di via Rizzoli possa essere pedonalizzata, qualunque decisione sarà presa sulla base dei dati raccolti".