PAOLO ROSATO
Cronaca

Garisenda sicura con i tralicci utilizzati per la Torre di Pisa: ecco come la salveremo

Gli strumenti già utilizzati in Toscana saranno montati entro dicembre. “Tre fasi esecutive: manutenzione e trasporto dei macchinari, consolidamento del basamento e monitoraggio. Così dall’allerta gialla passeremo a quella verde”

Bologna, 27 marzo 2024 – Il Comune utilizzerà i tralicci (video) già usati per la messa in sicurezza della Torre di Pisa: così conta di mettere al riparo a sua volta la Torre della Garisenda, a rischio crollo da alcuni mesi. Si tratta, insomma, di un riciclo degli strumenti: potremmo dire, un prestito fra torri pendenti.

I sostegni usati per la torre di Pisa arriveranno a salvare la Garisenda
I sostegni usati per la torre di Pisa arriveranno a salvare la Garisenda

La decisione del gruppo di esperti incaricato (tra cui Nunziante Squeglia, il professore che si occupò direttamente della cura scelta a Pisa, e Massimo Majowiecki, che progettò direttamente quei tralicci) è stata comunicata dal sindaco Matteo Lepore (video) in conferenza stampa.

I tralicci a sostegno della torre di Pisa, sono infatti ancora disponibili nell’area dell’Opera Primaziale Pisana e costantemente manutenuti fino al 2019, e consistono in due grandi cavalletti, ancorati in fondazione con un sistema di pali che si spingono fino alla profondità di 30 metri. I due cavalletti avevano un'altezza di 12 metri da terra ed erano disposti a 103 metri di distanza dalla torre. Il sistema fu utilizzato con successo a Pisa, anche se non fu mai necessario esercitare il tiro massimo per il quale erano stati progettati. È stata analizzata la possibilità di trasposizione nel contesto urbano bolognese di questa soluzione, dove la posizione dei tralicci dovrebbe essere tale da contrastare i movimenti nelle direzioni est-ovest e nord-sud (con collocazione ipotizzata: l’uno contro Palazzo Strazzaroli e l’altro in direzione via Zamboni); la distanza fra la torre e i cavalletti sarebbe nell’ordine di poche decine di metri.

"Il gruppo di lavoro ha effettuato un sopralluogo presso l’Opera della Primaziale Pisana – si legge nel comunicato del Comune di Bologna –, rilevando che le macchine di tiro, ancora in opera all’interno di un’area di pertinenza della primaziale a ridosso delle mura cittadine, sono in buono stato, leggermente intaccate dalla ruggine nelle parti basse.

I tecnici dell’Opera Primaziale hanno comunicato che l’opera non è manutenuta dal 2019, quando l’apposito Gruppo di Sorveglianza incaricato delle verifiche periodiche ha preso atto della rinnovata stabilità della torre, ritenendo inutile la conservazione dei cavalletti. È parso quindi di interesse valutare se fosse possibile riutilizzare i manufatti originali, facendone preliminarmente richiesta all'Opera Primaziale Pisana, che ha confermato la massima disponibilità alla cessione dei manufatti.

"Si apre la progettazione definitiva di quest'operazione di messa in sicurezza, e intendiamo appoggiare la Torre ai tralicci entro la fine dell'anno - ha chiarito il sindaco -. Vogliamo che la messa in sicurezza sia definitiva, dall'allerta gialla bisogna passare in verde. Abbiamo già l'ok sull'utilizzo di quei tralicci, gli stessi usati a Pisa. Non sappiamo ancora il budget che servirà, ma siamo coperti dai fondi statali e da quelli del crowdfunding".

I cavi non serviranno però per raddrizzare la Torre. "La terranno al sicuro azzerando i rischi. L'obiettivo non è raddrizzarla, anche se a Pisa un po' la pendenza è stata diminuita".

L'ingegnere Manuela Faustini ha dato qualche dettaglio sui tralicci, che saranno due. "La struttura metallica su cui poggiare i macchinari, da cui partiranno le funi, sarà innalzata fino a 18 metri. Dopo aver scartato alcune ipotesi, come quella dell'alleggerimento del peso della Torre, abbiamo deciso che questa possa essere la soluzione più congeniale", ha spiegato la dirigente.

Le fasi esecutive saranno tre: manutenzione e trasporto dei macchinari custodite a Pisa, il consolidamento del basamento e poi il monitoraggio della Torre una volta messa in sicurezza. "Solo al termine di queste fasi, decideremo se mettere in tiro le due macchine oppure no", ha chiarito Faustini. Alla base di tutto, a partire almeno dal prossimo anno, si penserà al restauro di sommità e basamento della torre, ma nulla è ancora deciso”.