
Garisenda, la corsa per salvarla. Summit a Roma, stretta sui tempi. Collaudo dei tralicci entro due anni
Bologna, 18 luglio 2024 – Per gli amanti dei cantieri, la data da segnare in agenda è quella del 30 giugno 2026. Meno di due anni mancano infatti alla scadenza delle operazioni di collaudo dei macchinari che devono mettere in sicurezza la Garisenda. Parliamo dei tralicci – saranno due, uno darà le spalle alla Feltrinelli, l’altro a via Zamboni – che già hanno ‘tirato’ la torre di Pisa rimettendola al mondo e che Bologna avrà in comodato, per raddrizzare la torre che da qualche mese si muove troppo. Un punto sulle tempistiche, sempre più stringenti, è stato fatto due giorni fa a Roma al ministero della Cultura. Bisogna correre, Palazzo d’Accursio lo sa bene. Il Comune ha quindi comunicato al MiC che entro agosto presenterà il progetto di fattibilità tecnico-economica. Discusse durante la riunione anche due fasi dell’intervento, specificate dall’amministrazione. La prima consisterà nello smontaggio delle macchine Soilmec del Gruppo Trevi e nel loro trasporto a Cesena. La seconda fase, invece, riguarderà la realizzazione di due supporti passivi, due ‘sovralzi’, e di interventi di rafforzamento del basamento, come noto in preda a quei fenomeni di schiacciamento che hanno fatto seriamente temere per la stabilità della torre.
"Il sovralzo è necessario perché i tralicci dovranno andare a 18 metri di altezza, ma sono alti 12 e hanno bisogno di una base – racconta Raffaela Bruni, che sovrintende il gruppo di lavoro che si occupa della messa in sicurezza –. È già stato inoltre progettato lo scudo che permetterà alla torre di muoversi in maniera naturale, come deve fare. Mentre, per quanto riguarda i tempi, una volta che il Pfte sarà vidimato da ministero e sovrintendenza, allora verrà realizzato il progetto esecutivo, che dovrà essere a sua volta approvato. Se saremo bravi, dopo prescrizioni da seguire e altri scambi, questa fase finirà entro metà novembre. Prima interveniamo e meglio è. Se siamo preoccupati per i tempi? No, ci siamo. È l’intervento più complesso che ho visto nei miei anni di lavoro, ma ce la faremo". Tra manutenzione delle macchine, progetto approvato e affidamento dei lavori, tutto dovrebbe scivolare verso metà 2026, con i tralicci ‘in tiro’ e il collaudo positivo.
"Da Roma – fa sapere la sottosegretaria alla Cultura, Lucia Borgonzoni (nella foto sopra) – c’è la massima attenzione all’andamento dei lavori e sguardo fisso sulle lancette che corrono impietose. I fondi per la messa in sicurezza, il consolidamento e il restauro della Torre Garisenda ci sono, li abbiamo messi da subito a disposizione, ma il cronoprogramma che detta i tempi di attuazione degli interventi finanziati dal Pnrr parla chiaro: il collaudo deve essere effettuato entro il 30 giugno 2026. Per non perdere i cinque milioni di euro assegnati il Comune non può permettersi ritardi. Li abbiamo sollecitati e continueremo a farlo, come per tutti i cantieri, per il bene della città".