Bologna, 20 novembre 2023 – "La Garisenda è il nostro simbolo più caro, i cittadini ci chiedono di lavorare assieme. Non ho tanto gradito l'esposto di Fratelli d'Italia, mi è sembrata una furbata".
Matteo Lepore, durante il consiglio straordinario per la Garisenda malata che rischia di crollare, ha ribadito il leitmotiv portato avanti in questi giorni: basta polemiche, bisogna lavorare assieme a ogni livello istituzionale. In consiglio comunale ha raccontato per filo e per segno tutti gli interventi effettuati per la Garisenda, attraverso una memoria.
"Sono state spese anche ingenti risorse, circa 2 milioni e mezzo di euro dal 2018, ai quali vanno aggiunti 4,7 milioni di euro per la messa in sicurezza d'urgenza - ha detto Lepore -, ma tutto è stato portato avanti con un monitoraggio costante, con pareri di esperti discordanti tra di loro. Poi alcuni interventi provvisori sono stati sospesi, è tempo di mettere tutto in sicurezza una volta per tutte. Il comitato ha detto che la vita della Torre era terminato nel 2021? La politica giustamente ha chiesto ai tecnici di esprimersi nero su bianco, mi sono impegnato io nel chiedere la relazione. Questa storia della Garisenda non va affrontata con il buon senso e con i sentimenti. Bisogna affrontarla con i documenti e con le relazioni dei tecnici, e con un'assunzione di responsabilità che io mi sto prendendo".
Andrà ripensato tutto il ruolo del centro storico. Lepore: "Coinvolgeremo realtà e urbanisti per capire meglio come gestire questa rivoluzione. Lanceremo anche una raccolta fondi, per ora non abbiamo ancora dato fuori l'Iban per cui non abbiamo sponsorizzazioni già attive. L'Asinelli? La raccolta fondi vale anche per lei, sta bene ma ha sempre bisogno di manutenzioni". "Abbiamo stamattina depositato in Procura un esposto contro ignoti, per noi sono tutti responsabili in Comune. Perché il Comune malgrado gli allarmi di crollo non si è mosso per la Garisenda?".
Sono due gli articoli del codice penale che fanno da perno alla denuncia in Procura di Fratelli d'Italia sulla gestione della Garisenda malata, a rischio crollo: il 328 per rifiuto di atti d'ufficio e il 677 e l'omissione per messa in sicurezza di edificio in rovina.
"Il sindaco Lepore spieghi ai cittadini perché si è mosso così in ritardo, se gli allarmi arrivano dal 2018 e non si è fatto nulla. Come Fratelli d'Italia - ha detto il capogruppo Stefano Cavedagna in rappresentanza del gruppo consiliare - presenteremo alcune proposte, anche sulla viabilità cittadina. E sia chiaro: nessuno qui tifa per il crollo della Torre".
L’assessore Borsari
"Al momento non risultano allarmi di crollo dai dati in nostro possesso". Lo conferma durante il Consiglio l'assessore comunale ai Lavori Simone Borsari. "Per questo l'allerta ai sensi di protezione civile resta gialla". Borsari torna sull'argomento in un passaggio della sua relazione, che ha passato in rassegna in diversi interventi sulla torre e le varie iniziative del comitato tecnico scientifico sulla Garisenda.
"E' importante sottolineare - dice Borsari - che il codice rosso ingegneristico è diverso dal codice rosso di protezione civile. Significa che ci sono criticità strutturali che vanno monitorate e che serve un piano di protezione civile da attivare qualora dai monitoraggi emergano allarmi di crollo".
Peraltro, i sensori sulla torre, sottolinea ancora l'assessore, "non hanno rilevato modifiche nel comportamento della torre durante gli ultimi eventi sismici". Il Comune, rivendica l'assessore, "svolge, non certo da ora ma da anni, un lavoro costante per tutelare un simbolo identitario della nostra città. Il monitoraggio e le azioni di tutela sono stati continui. Così come non c'è stato nessun buco nella rilevazione dei dati. Forse qualcuno si è svegliato adesso ma il Comune è sul pezzo da tempo".
Il Comune, conclude ancora Borsari, "ha sempre svolto in questi anni un lavoro attento e trasparente, di cui si dà conto in atti accessibili a tutti. E' il momento di abbandonare le polemiche, è il momento della collaborazione di tutti per proteggere un simbolo della nostra città".
L’assessora Guidone
Bologna ribadisce la disponibilità ad aiutare i negozi coinvolti dalla chiusura di via San Vitale dovuta alle condizioni della Garisenda. Ma una "sola risposta per tutti non sarebbe in ogni caso sufficiente, occorrono delle soluzioni dettagliate, cucite addosso alle singole attività", è la ricetta dell'assessora al Commercio Luisa Guidone, che ha riferito oggi in Consiglio comunale.
"Il tema che emerge prima di tutto è quindi ascoltare le attività e capire di cosa hanno bisogno", afferma Guidone. Un lavoro "importante che abbiamo già iniziato a fare, in particolare le prime problematiche che emergono sono quelle che riguardano la logistica della consegna delle merci, soprattutto in area San Vitale, ma non solo, e abbiamo già iniziato a fissare alcuni appuntamenti specifici con queste attività, proprio per capire come meglio rispondere a queste esigenze. Che sono esigenze di continuare a lavorare il meglio possibile come accadeva prima".
Di Benedetto (Lega)
Una apertura al dialogo è arrivata senz'altro dalla Lega. Matteo Di Benedetto ha espresso nel suo intervento l'augurio che il confronto in aula "sia non solo il palcoscenico per uno scontro, ma una sede di concertazione e di proposte condivise" e il "primo grande tema" per la Lega, è proprio quello dei commercianti. Per Di Benedetto "serve un fondo per coprire le perdite e dehors straordinari nelle strade che verranno pedonalizzate", in modo che queste "non vengano abbandonate, col rischio di degrado".
La Lega chiede anche che di "comprimere al minimo i cambiamenti, ma dove verranno fatti occorre mettere in campo scelte per limitare i disagi alla cittadinanza e permettere ai cittadini di utilizzare il moto mezzo anche per raggiungere le aree pedonalizzate". Perché ad esempio "chi ha investito in un garage avrà i propri diritti lesi", avverte il leghista.